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Eni migliora remunerazione azionisti dopo balzo utile trim2

Il logo Eni presso una stazione di servizio a Roma

MILANO (Reuters) - Eni ha aumentato il piano di buyback per il 2022 a 2,4 miliardi di euro e approvato una nuova operazione di acquisto di azioni proprie fino ad altri 2,5 miliardi dopo aver registrato un balzo degli utili nel secondo trimestre grazie all'impennata dei prezzi del petrolio.

L'utile netto adjusted nel trimestre è salito a 3,81 miliardi di euro da 0,93 miliardi un anno prima, sopra i 3,27 miliardi attesi in media dagli analisti.

"I solidi risultati conseguiti e l'aggiornamento delle nostre previsioni sul mercato di riferimento ci consentono di migliorare la remunerazione degli azionisti aumentando il programma 2022 di acquisto di azioni proprie a 2,4 miliardi di euro" da 1,1 miliardi, dice in una nota l'AD Claudio Descalzi.

Inoltre, in esecuzione di quanto deciso dall'assemblea a maggio, il Cda ha approvato un nuovo programma di acquisto di azioni proprie da realizzarsi entro aprile 2023 che prevede un esborso minimo di 1,1 miliardi fino a un massimo di 2,5 miliardi.

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L'Ebit adjusted del secondo trimestre ammonta a 5,84 miliardi, in crescita del 13% rispetto al trimestre precedente e più che duplicato rispetto al secondo trimestre 2021 trainato dai business E&P e R&M grazie all'andamento favorevole dello scenario prezzi delle commodity, dai robusti margini di raffinazione e dalla costante attenzione al controllo dei costi, dice la nota.

Il gruppo conferma i piani di quotazione di Plenitude, rimandata per le condizioni di mercato.

Per l'intero 2022 il gruppo prevede una produzione di idrocarburi di 1,67 milioni di boe/giorno, in linea con la guidance precedente di 1,7 milioni di boe/giorno, al netto degli impatti della forza maggiore e dell'aggiornamento dello scenario Eni per il riferimento Brent a 105 dollari al barile nel 2022.

Si aspetta circa 700 milioni di boe di nuove risorse esplorative nel 2022 dal precedente target di 600 milioni.

Ha alzato la stima di cash flow adjusted prima del capitale d'esercizio al costo di rimpiazzo a 20 miliardi allo scenario di 105 dollari/barile rispetto alla guidance originaria di 16 miliardi allo scenario di 90 dollari/barile.

A Piazza Affari nelle prime battute il titolo sale di circa il 2%.

Per leggere il comunicato integrale cliccare su

(Claudia Cristoferi, editing Sabina Suzzi)