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ENI su con Moody's e accordi negli Emirati Arabi. Broker bullish

A differenza della negatività che sta interessando gli altri protagonisti del settore oil a Piazza Affari, ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) continua a muoversi lungo la via dei guadagni, vivendo la quarta seduta consecutiva in rialzo. Dopo aver archiviato la sessione di venerdì scorso fermandosi appena sopra la parità, quest'oggi il titolo riesce a performare meglio dell'indice di riferimento, passando di mano a 13,752 euro, con un vantaggio dell'1,18% e oltre 6,5 milioni di azioni scambiate fino ad ora, contro la media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 13 milioni di pezzi.

Moody's alza il rating di lungo termine. L'outlook resta negativo

ENI riesce a snobbare il ritracciamento registrato oggi dal petrolio dopo il rally di venerdì scorso, beneficiando di alcune notizie. La prima è quella arrivata da Moody's che venerdì a mercati chiusi ha rivisto al rialzo il rating a lungo termine del gruppo da "Baa1" ad "A3", confermando quello di breve a "P-2", senza apportare alcuna modifica all'outlook che resta "negativo".

Il nuovo rating di ENI (Euronext: ENI.NX - notizie) è il più alto assegnato da Moody's ad una società quotata italiana e alla base della nuova valutazione troviamo diversi fattori, quali la dimensione e la robustezza delle risorse di idrocarburi, le aspettative positive sulla crescita della produzione, l'efficienza nella gestione, la ripresa della generazione di cassa e il miglioramento degli indicatori di debito.
L'outlook "negativo" tiene conto invece del giudizio attualmente assegnato da Moody's al rating sovrano dell'Italia.

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ENI vende quota del 10% di Zohr

ENI intanto guadagna terreno anche sulla scia delle indicazioni arrivate ieri, con l'annuncio di una significativa modifica di portafoglio upstream. La società ha concordato la vendita di una quota del 10% nella concessione di Shorouk, nell'offshore dell'Egitto dove si trova il giacimento a gas di Zohr, a Mubadala Petroleum per 934 milioni di euro. Si ricorda che Eni deteneva una quota di partecipazione nel blocco del 60%, insieme a Rosneft e Bp.

Acquisite due concessioni negli Emirati Arabi

Sempre ieri sono sati firmati due Concession Agreement, per l'acquisizione di due concessioni offshore negli Emirati Arabi da ADNOC relative al 5% nel giacimento a olio di Lower Zakum e il 10% nei giacimenti a olio, condensati e gas di Umm Shaif e Nasr. L’acquisto e? avvenuto per 875 milioni di dollari per una durata di 40 anni.

Equita vede due effetti rilevanti dalle operazioni annunciate da ENI

Gli analisti di Equita SIM ritengono che l’operazione abbia risvolti positivi per il titolo in quanto ha due effetti significativi.
In primo luogo la vendita della quota di Zohr e? stata effettuata ad un prezzo superiore alla loro stima, pari a 671 milioni di dollari, e a quella venduta a BP e Rosneft alla fine del 2016. In base al nuovo prezzo di vendita, la stima della SIM milanese per il giacimento di Zohr salirebbe di 1,2 miliardi di dollari per la quota di pertinenza di ENI.

In secondo luogo, il portafoglio upstream viene diversificato in un Paese in cui il gruppo non era ancora attivo, e nel quale e? presente un partner forte e con un vita delle riserve molto lunga.
Gli analisti ritengono altresi? che il profilo produttivo di ENI sia sostanzialmente invariato anche se con un cambio di mix piu? a favore del greggio.
Difficile invece dare un giudizio sulla redditivita? delle concessioni negli Emirati Arabi. Confermata la view bullish su ENI che per Equita SIM resta da acquistare con un prezzo obiettivo a 17 euro.

Jefferies resta buy dopo il deal Zohr

A puntare sul titolo è anche Jefferies che oggi ha reiterato la raccomandazione "buy", con un target price a 17,2 euro. Il broker apprezza il deal riguardante il giacimento di Zohr, segnalando che il corrispettivo dell'operazione è sostanzialmente in linea con la sua valutazione.

La view di Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie)

Indicazioni positive anche da Mediobanca Securities, i cui analisti segnalano che la vendita della quota del 10% di Zohr a Mubadala Petroleum è avvenuta ad un prezzo decisamente più elevato rispetto a quanto pagato di recente da BP.

A ciò si aggiunga che ENI sta diversificando le fonti di approvvigionamento di idrocarburi e che il Medio Oriente è un'area storicamente molto ricca e fonte di ottima qualità di petrolio.
Anche alla luce di ciò gli analisti di Mediobanca mantengono una strategia bullish su ENI, con un rating "outperform" e un fair value a 20 euro.

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