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Eni, netto adj trim1 balza grazie a recupero Brent, produzione idrocarburi cala 5%

Il logo Eni davanti alla sede a San Donato Milanese

MILANO (Reuters) - Il gruppo Eni archivia il primo trimestre con un balzo dell'utile netto adjusted (senza le componenti straordinarie) che si attesta a 270 milioni di euro, pari a quasi cinque volte quello conseguito nel primo trimestre 2020, grazie al forte recupero del prezzo del Brent cresciuto del 21% nello stesso periodo.

Il dato è al di sotto del consensus degli analisti fornito dalla società di 440 milioni.

In una nota, la major petrolifera sottolinea che l'Ebit adjusted è stato pari a 1,3 miliardi, in forte crescita rispetto al quarto trimestre 2020 (+171%) a parità di produzione (1,7 milioni barili/giorno). Rispetto allo stesso trimestre del 2020 è stabile.

La produzione d'idrocarburi del primo trimestre raggiunge quota 1,7 milioni di barili/giorno in calo di circa il 5% rispetto al primo trimestre 2020 (al netto dei tagli Opec+, dell'effetto prezzo positivo dei PSA e del portafoglio).

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Nel R&M il risultato operativo adjusted registra una perdita di 159 milioni nel trimestre in netto peggioramento rispetto al trimestre di confronto a causa dello scenario sfavorevole della raffinazione e della riduzione delle vendite di prodotti petroliferi per la perdurante crisi della domanda di carburanti nei principali mercati di riferimento (Italia ed Europa Occidentale) dovuta alle misure anti-Covid-19, spiega il comunicato.

L'utile operativo adjusted Egl, Power & Renewables è pari a 202 milioni nel trimestre (+6% rispetto al periodo di confronto) nonostante lo scenario ancora recessivo dell'economia italiana.

Nel commentare i risultati l'AD, Claudio Descalzi, sottolinea che "il trimestre ha registrato una generazione di cassa organica prima della variazione del capitale circolante di circa 2 miliardi, nettamente superiore agli investimenti del periodo di 1,4 miliardi. Il progressivo miglioramento del quadro pandemico ed economico a livello globale ci consente di guardare con ottimismo ai prossimi mesi e di prevedere una generazione di free cash flow nell'anno superiore a 3 miliardi sulla base dei prezzi correnti del Brent di 60 dollari al barile".

Infine, guardando alle stime per l'anno, il gruppo conferma la produzione di idrocarburi pari a circa 1,7 milioni di barili giorno e, alla fine di luglio, sarà comunicato l'aggiornamento della previsione del Brent di riferimento 2021 che contribuirà alla determinazione della componente variabile del dividendo e della possibile riattivazione del buy-back nel 2021.

Il comunicato evidenzia che "al floor dividend di 0,36 euro per azione, verrà sommata una componente variabile di valore crescente a partire da un Brent di riferimento pari a 43 dollari al barile. Il buy-back sarà attivato a partire da un Brent di riferimento di 56 dollari al barile".

(Giancarlo Navach, in redazione Stefano Bernabei)