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Eni pronta a spendere di più su fusione nucleare in spinta green

Il logo di Eni davanti alla sede a San Donato Milanese

di Stephen Jewkes

MILANO (Reuters) - Eni è pronta ad aumentare gli investimenti in un progetto di fusione nucleare che ritiene possa portare a una svolta nella corsa alla produzione illimitata di elettricità pulita per alimentare città e industrie.

Lo ha detto a Reuters Francesca Ferrazza, responsabile del Programma Fusione di Eni.

Nel 2018 Eni ha iniettato 50 milioni di dollari, come investimento iniziale, per diventare il maggiore azionista singolo di Commonwealth Fusion System (Cfs), una società creata dal Massachusetts Institute of Technology per produrre energia fondendo atomi a temperature elevate come quelle del sole.

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"Cfs è in un nuovo round di finanziamenti per la prossima scadenza del 2025 e stiamo esaminando la situazione con attenzione. Siamo molto interessati alla fusione e intendiamo sviluppare questo business", ha detto Ferrazza.

Quest'anno Cfs ha raggiunto un traguardo decisivo per la costruzione di una centrale a fusione testando con successo le bobine e i magneti che conterranno il plasma caldissimo di particelle subatomiche.

La società sta ora parlando con gli investitori per raccogliere fondi per la prossima scadenza: costruire un reattore pilota entro il 2025 che possa generare più energia di quella che consuma.

Mentre i governi di tutto il mondo aumentano gli sforzi per combattere il cambiamento climatico, le compagnie energetiche come Eni hanno lanciato strategie di transizione per passare dai combustibili fossili a un'energia più pulita.

(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Milano Sabina Suzzi)