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Eni punta su spin-off petroliferi per ridurre debito in transizione energetica

Il logo Eni davanti alla sede a San Donato Milanese

di Stephen Jewkes e Ron Bousso e Dmitry Zhdannikov

MILANO/LONDRA (Reuters) - Eni sta valutando la possibilità di scorporare le attività di petrolio e gas in Africa occidentale e Medio Oriente in nuove joint venture per ridurre i livelli di debito e finanziare il passaggio all'energia a basse emissioni di CO2.

È quanto riferiscono fonti della società e industriali.

La mossa fa parte dell'importante revisione lanciata dalla società lo scorso anno nel quadro della transizione verso le energie rinnovabili e della graduale riduzione della produzione di petrolio e gas.

Eni mira a replicare il successo dello spin-off del 2019 in Norvegia dove ha costituito, con la società di private equity HitecVision, la joint venture di petrolio e gas Var Energi, in cui detiene una quota del 69,6%.

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L'investimento è stato altamente redditizio, rendendo a Eni quasi 1,3 miliardi di dollari in dividendi dalla sua creazione.

"La società sta lavorando per ripetere la stessa cosa (di Var) con partner scelti in Africa occidentale e nel Vicino Oriente e nell'Estremo Oriente", ha detto una delle fonti senza fornire ulteriori dettagli.

In qualità di maggiore produttore straniero di petrolio e gas in Africa, Eni ha attività di primo piano in Nigeria, Congo e Angola. È presente in Egitto e Libia con grandi centri di produzione, ha rapidamente costruito una presenza nel Golfo e sta cercando di crescere in Asia.

La creazione di un'entità separata consentirà a Eni di rimuovere parte del debito dal suo bilancio, dato che non sarà più consolidato a livello di gruppo, affermano le fonti.

Il debito della società è aumentato lo scorso anno a 26,7 miliardi di euro.

Con un indebitamento inferiore, Eni spera di raccogliere nuovi capitali per costruire le attività rinnovabili e low-carbon che costituiranno la spina dorsale della futura azienda.

Eni ha recentemente avuto colloqui con diversi grandi produttori di petrolio e gas, tra cui Bp e Total, per combinare parte delle loro operazioni in Africa occidentale e Medio Oriente, hanno riferito alcune fonti a Reuters.

Eni, Bp e Total hanno preferito non commentare.

(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Roma Francesca Piscioneri, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614)