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Eni, risultato netto 1° trimestre in rosso per 790 milioni, pesano petrolio e Saipem

MILANO (Reuters) - Eni ha chiuso il primo trimestre del 2016 con una perdita netta complessiva di 792 milioni di euro.

Il dato, spiega un a nota, incorpora un utile di competenza Eni delle discontinued operations pari a 11 milioni legato principalmente alle modalità di rilevazione dei risultati di Versalis, in procinto di essere venduta, e la svalutazione di 441 milioni della partecipazione Saipem per allineamento al fair value alla data della cessazione del controllo avvenuta lo scorso 22 gennaio 2016.

Su base standalone, senza considerare Versalis e Saipem, l'utile operativo adjusted delle continuing operations nel trimestre è stato di 472 milioni, in calo del 69% rispetto allo stesso periodo del 2015 a causa della flessione del comparto E&P (-1 miliardo) determinata dal calo del 37% del prezzo del petrolio il cui impatto è stato attenuato dalla crescita delle produzioni, dalla riduzione dei costi e dai minori

ammortamenti.

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I settori Gas&Power e Rifining&Marketing hanno registrato performance positive, pur se in leggera riduzione rispetto al primo trimestre 2015, si legge nel comunicato.

Il risultato netto adjusted è stato negativo per 77 milioni rispetto all'utile netto adjusted delle continuing operations di 700 milioni del primo trimestre 2015.

In apertura di seduta il titolo cede l'1% circa in Borsa a 14,26 euro. Secondo Icbpi, i risultati sono superiori alle attese a livello operativo "hanno sorpreso positivamente soprattutto per quanto riguarda il gas and Power il cui Ebit adjusted è stato il doppio rispetto alle attese".

Nel trimestre, infine, la crescita di idrocarburi è stata del 3,4% a 1,75 milioni di barili/giorno. Confermato il livello produttivo per il 2016 in linea con quello del 2015 anche assumendo lo stop della produzione in Val D'Agri per tutto l'esercizio.

L'indebitamento finanziario netto si attesta a 12,21 miliardi al 31 marzo con una riduzione di 4,65 miliardi rispetto al 2015 per effetto del closing dell'operazione Saipem che ha comportato il rimborso dei crediti finanziari intercompany di 5,8 miliardi e l'incasso della cessione della partecipazione del 12,503% a FSI per 0,46 miliardi, nonché un esborso per la sottoscrizione pro-quota dell'aumento di capitale Saipem di 1,07 miliardi.

Nel commentare i risultati, l'AD Claudio Descalzi, rileva che "nel complesso i risultati finanziari e operativi del gruppo ci consentono di confermare le guidance 2016, con particolare riferimento al contenimento del 20% dei capex, al loro finanziamento organico in uno scenario di greggio a 50 dollari e al controllo del leverage, oggi tra i più bassi dell'industria".

(Giancarlo Navach)

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