Equitalia, addio nel 2017. Come fare per rottamare le cartelle
Addio a Equitalia. La società di riscossione chiuderà i battenti, come annunciato dal premier Renzi, ma con una proroga. Doveva essere smantellata entro al fine dell’anno, nel decreto fiscale, però, c’è una deroga di sei mesi, quindi resterà attiva fino a luglio 2017.
Tra le misure più attese c’è la rottamazione delle cartelle. Con un vantaggio, la cancellazione di sanzioni e interessi. Per finire nella sanatoria occorre presentare le domande entro il 22 gennaio. I moduli arriveranno in circa 15 giorni. La “definizione agevolata” interessa le cartelle emesse da Equitalia dal 2000 al 2015. Il pagamento potrà essere fatto anche a rate, in quattro momenti, con il limite temporale dell’ultima fissato al 15 marzo 2018.
Per i contribuenti il risparmio sarà del 35 per cento, secondo i conti del Sole 24 Ore. Possono finire nella sanatoria tutte le imposte, compresa Iva e tributi. Anche contributi previdenziali degli enti che si sono affidati ad Equitalia per la riscossione. Nota meno lieta per le multe stradali: in questo caso si potranno cancellare solo gli interessi e non le sanzioni.
Via libera alla rottamazione anche per le cartelle dei tributi locali, quindi quelle emesse da Regioni, province, città metropolitane e Comuni. Chi sta già rimborsando le rate di un pagamento arretrato a Equitalia non potrà avvalersi della sanatoria e dovrà terminare il piano di rimborso come concordato. L’istanza deve essere inviata a Equitalia entro 90 giorni dalla pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale. Si può pagare con domiciliazione bancaria, bollettini postali, o allo sportello. Se un contribuente salta una rata, o la paga in ritardo, perde i benefici della rottamazione.