Equity e FX: il punto
Ieri l’indice inglese FTSE 100 ha toccato nuovi massimi, chiudendo la sessione in rialzo dello 0.5% a 7275,47 punti. Nonostante i titoli finanziari continuino a pesare, grazie alla forza delle aziende del settore retail e delle società del comparto minerario, la borsa inglese si sta comunque mantenendo in prossimità dei massimi, sebbene le preoccupazioni per la Brexit continuino influenzare Sterlina e titoli.
É ben noto come uno dei settori più a rischio in caso di un eventuale “hard-Brexit” sia proprio quello finanziario, dal momento che nella City è presente un’altissima concentrazione di società finanziare (banche, fondi, brokers, etc) che, operando dall'Inghilterra, offrono i propri servizi in tutto il continente grazie al passaporto europeo, e che potrebbero essere presto costrette a lasciare Londra in favore di Parigi, Madrid e Francoforte.
Come detto, i retailers stanno andando molto bene in UK, Tesco (Francoforte: 852647 - notizie) che ha segnato un guadagno del 6% dopo che i risultati sulle vendite sono stati positivi, così come Morrisons che, in seguito alle ottime vendite natalizie, è stata massiciamente comprata, mostrando un deciso aumento dei volumi ed un rialzo di oltre il 3%. Per quanto riguarda invece il comparto minerario, spiccano Rio Tinto (Hannover: CRA1.HA - notizie) , BHP Billiton (NYSE: BBL - notizie) e Anglo American (Londra: AAL.L - notizie) , tutte favorite dal recente rialzo del rame.
Spostandosi sul versante valutario, ieri ha fatto molto parlare la notizia circa la condanna del dipartimento di giustizia americano inflitta a 3 ex-traders di JP Morgan Chase, Barclays (Londra: BARC.L - notizie) e Citigroup (NYSE: C - notizie) , accusati di manipolazione del mercato valutario. Quello di ieri è solamente il seguito delle condanne già notificate nel 2015, per lo stesso motivo, a JP Morgan, Barclays e Royal Bank of Scotland (Londra: RBS.L - notizie) che all'epoca avevano dovuto pagare una sanzione di $2,5 miliardi.
Secondo il dipartimento di giustizia, dal 2007 al 2013 i tre sarebbero stati parte di un gruppo, che si chiamava “il cartello”, che aveva lo scopo di manipolare l’andamento del cambio EurUsd.
Autore: Bonetti Financial Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online