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Ergastolano ha permesso premio: esce dal carcere e accoltella anziano, è grave

Milan, Italy - September 14, 2012: An ambulance with three paramedics is running fast in Milan city centre street for an emergency call. A woman on the right is walking and looking at her mobile phone.
Milan, Italy - September 14, 2012: An ambulance with three paramedics is running fast in Milan city centre street for an emergency call. A woman on the right is walking and looking at her mobile phone.

Un uomo di 79 anni è stato ferito sabato sera con una coltellata alla gola mentre si trovava nel parcheggio sotterraneo dell'ospedale San Raffaele di Milano. Ad aggredirlo, secondo quanto riportato dall’Ansa, sarebbe stato il pregiudicato 60enne Antonio Cianci. L’uomo, secondo quanto trapela, aveva ottenuto un permesso premio dal carcere di Bollate dove è detenuto per aver ucciso nel 1979 tre carabinieri.

Secondo le prime informazioni trapelate le condizioni dell’anziano ferito sono gravi, ma non sarebbe in pericolo di vita. L'episodio è avvenuto attorno alle 18 di sabato e poco dopo la polizia ha fermato Cianci con un taglierino sporco di sangue ancora in tasca. Secondo la prima ricostruzione fornita dalla polizia, Cianci avrebbe ferito lo sconosciuto nel corso di una rapina.

Infatti, secondo quanto reso noto da Ansa, alla base dell’aggressione ci sarebbe un tentativo di rapina che avrebbe portato nelle tasche dell’ergastolano poche monete ed il cellulare della vittima. Stando a quanto ricostruito dagli agenti, Cianci lo avrebbe avvicinato alle macchinette del caffè al piano -1 del San Raffaele per chiedergli dei soldi e al rifiuto dell'anziano, lui l'avrebbe colpito alla gola con un taglierino, portando via pochi soldi e il telefonino dell'uomo. Poi è scappato ed è stato fermato dagli agenti vicino alla stazione della metropolitana di Cascina Gobba.

L’aggressore stava scontando l’ergastolo a Bollate

Antonio Cianci aveva 20 anni quando nella notte tra l'8 e il 9 ottobre del '79 uccise tre carabinieri che lo avevano fermato ad un posto di blocco tra Liscate e Melzo, nel Milanese, a bordo di un'auto che risultava rubata.

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Secondo la ricostruzione fatta da Ansa, mentre i tre militari controllavano un suo documento quella notte, il giovane Cianci fece fuoco uccidendo il maresciallo Michele Campagnuolo, l'appuntato Pietro Lia e il carabiniere Federico Tempini. Quando venne arrestato Cianci, originario di Cerignola (Foggia), non confessò e disse, anzi, che a sparare ai militari della stazione di Melzo erano stati alcuni sconosciuti a bordo di un'auto.

Al processo di primo grado venne condannato all'ergastolo, confermato in appello nel 1983 (processo in cui con una lettera ai giudici finalmente confessò la strage) e poi anche in Cassazione. Era detenuto a Bollate e, da quanto si è saputo, aveva ottenuto un permesso premio di un giorno.

Il perché del permesso

Dava atto del suo cambiamento, del suo percorso positivo, della sua consapevolezza, maturità, affidabilità, la relazione del carcere di Bollate favorevole alla concessione del permesso premio, disposto dal Tribunale di Sorveglianza di Milano, per Antonio Cianci, l'ergastolano 60enne che ieri ha tentato di uccidere un anziano e che quarant'anni fa aveva ucciso tre carabinieri. Il permesso "di 12 ore" era stato concesso sulla base di una norma che prevede la valutazione di buona condotta e assenza di pericolosità sociale.