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ESCLUSIVA- Enel, principali player si ritirano da gara per distributore Brasile - fonti

Il logo Enel presso la sede di Milano

SAN PAOLO (Reuters) - I principali operatori internazionali si sono ritirati dal processo di offerta per il distributore di energia elettrica brasiliano di proprietà di Enel, lasciando due aziende locali a competere testa a testa per l'asset.

Lo hanno riferito tre fonti a conoscenza della situazione.

Equatorial Energia ed Energisa sono rimaste le uniche società ancora interessate a Celg-D, che distribuisce energia nello stato centro-occidentale di Goias in Brasile, dopo aver analizzato i dettagli operativi dell'azienda, hanno aggiunto le fonti.

Le offerte dovevano essere presentate la scorsa settimana. Altre società che hanno analizzato l'operazione e i dati operativi resi disponibili dal venditore, come Cpfl Energia, controllata dalla cinese State Grid Corporation, e Edp Energias do Brasil, controllata dalla portoghese Edp, hanno deciso di non presentare offerte.

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Secondo le fonti, Edp e Cpfl non ritengono di essere in grado di risollevare Celg-D come necessario. L'azienda è tra i distributori peggio classificati del Paese per quanto riguarda la qualità del servizio.

Enel, Edp Brasil, Energisa ed Equatorial non hanno commentato. Cpfl ha detto di essere sempre alla ricerca di opportunità nel settore dell'energia.

Enel prevede di ottenere circa 10 miliardi di reais (1,86 miliardi di dollari), compreso il debito, per Celg-D. Il gruppo italiano ha pagato 2,1 miliardi di reais sei anni fa per acquisire Celg-D da Eletrobras e dallo Stato di Goias in un'asta di privatizzazione. Ma Enel ha faticato a risolvere i problemi di Celg-D.

La privatizzazione prevedeva un miglioramento della qualità operativa entro il 2022. Se alcuni obiettivi non saranno raggiunti, l'anno prossimo l'azienda potrebbe perdere la licenza di operare.

Anche dopo anni di ingenti investimenti, il distributore è ancora al di sotto dei livelli minimi regolamentari in alcuni parametri di qualità, secondo l'ente regolatore Aneel.

L'anno scorso un indice della durata dei blackout non ha rispettato gli standard normativi. Un altro mancato raggiungimento quest'anno metterebbe a rischio la licenza operativa nel 2023.

In una dichiarazione a Reuters, Enel ha detto di aver quintuplicato le spese annue in conto capitale a circa 1 miliardo di reais all'anno e che l'indice di durata dei blackout è sceso del 40% dal 2017.

L'azienda ha detto di star lavorando per migliorare l'indice e raggiungere l'obiettivo del regolatore entro la fine dell'anno. Se l'obiettivo non dovesse essere raggiunto, Enel potrebbe presentare un piano per cambiare il controllo del distributore.

Da tempo Enel è nel mirino dei politici. Nel 2020, il governatore di Goias Ronaldo Caiado ha criticato aspramente Enel e ha minacciato di revocarne la licenza operativa, lamentando la qualità del servizio. La Camera dei Rappresentanti ha tenuto audizioni pubbliche per discutere della vendita.

Il mese scorso Caiado ha detto che Enel non è stata trasparente sulla vendita. "Vogliamo che Enel esca da Goias", ha scritto Caiado in un tweet.

Una delle fonti ha detto che rappresentanti di Equatorial ed Energisa hanno incontrato i politici durante le procedure di due diligence. Entrambe le società hanno esperienza nell'acquisizione e nel risanamento di aziende elettriche con cattive prestazioni.

Equatorial sta ancora digerendo la sua ultima acquisizione, la società di energia eolica e solare Echoenergia, per la quale ha pagato 7 miliardi di reais a marzo, in parte finanziati da un'offerta di azioni.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Sabina Suzzi)