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eSim: quanto costano, come si attivano e che futuro avranno

- (Photo: getty - hp)
- (Photo: getty - hp)

“Me sa che co’ du’ gettoni è ‘n po’ difficile comprasse la droga”. In una battuta - quella di Fiorenza, fidanzata di Ruggero in Un sacco bello di Carlo Verdone - un mondo intero: quello dell’immaginario degli anni Ottanta. E i gettoni: quell’iconico “pass” per l’uso dei telefoni pubblici, presto diventato moneta circolante nell’economia quotidiana, intercambiabile con le 200 lire. Si tratta soltanto di uno dei tanti frammenti di immaginario generazionale legati al telefono. I più anziani ricorderanno quello fissato al muro in casa, altri quell’oggetto grigio, pesante, munito di rotellina per comporre il numero, poggiato sul mobile all’ingresso. I telefoni privati, ma anche quelli pubblici nella cabina o nei bar (Bruno Cortona-Vittorio Gassman che a Ferragosto infila il braccio fra le grate della serranda del bar chiuso e afferra la cornetta ne Il sorpasso di Dino Risi). Senza dimenticare le schede telefoniche, coloratissime, da collezionare. Poi, immaginari più recenti: i primi telefoni cellulari, enormi, pesantissimi, e quelli di culto come l’indistruttibile Nokia 3310. Nel telefono, le Sim: l’attribuzione dello “status” del numero telefonico, sponsorizzato da pubblicità iconiche come quelle con Megan Gale.

A ogni cambio di Sim e di gestore, un nuovo numero e l’incomodo di avvisare tutti gli amici, fino all’invenzione della portabilità. Le prime Sim, grandi come
una carta di credito e poi - di pari passo con l’evoluzione degli smartphone - le mini, le micro, le nano. Dimensioni sempre più ridotte e, tra poco, impalpabili. Le eSim, virtuali, potrebbero consegnare questo oggetto che ha segnato ormai parecchie generazioni all’armadio dei ricordi, assieme, appunto, al gettone o al telefono arancione delle cabine della Sip.

In sostanza con le eSim - in commercio da un paio d’anni - non servirà più possedere la tessera da inserire nel nostro dispositivo per avere un numero di telefono e i relativi servizi associati. Con buona pace dei nostalgici, la smaterializzazione della sim comporta molti vantaggi per gli utenti: ad esempio è più rapida da attivare e disattivare e impossibile da perdere o danneggiare con l’uso, e non solo. Le eSim stanno prendendo piede, anche in Italia: ma quanto costano e come si ottengono? SOStariffe.it - sito indipendente per il confronto delle offerte internet casa, luce e gas, assicurazioni, telefonia mobile, internet mobile, TV e prestiti - ha risposto a queste domande attraverso uno studio ad hoc.

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Il portale sottolinea che “sul mercato italiano ci sono già alcuni operatori di telefonia che propongono offerte dedicate con eSim abbinata a uno smartwatch in grado di connettersi a Internet, effettuare e ricevere chiamate anche senza telefono. Ciò che ancora non è possibile trovare nel nostro Paese invece sono offerte di telefonia mobile esclusive per le eSim, che sono concepite come supporti virtuali da richiedere in sostituzione della Sim tradizionale ma non ancora come prodotti a sé stanti”.

Ciascun operatore stabilisce il costo della sim virtuale che va a sostituire il costo della Sim card tradizionale. “Per i nuovi clienti che richiedono la eSim in fase di attivazione di una nuova offerta (con o senza portabilità del numero) è prevista una spesa aggiuntiva media pari a circa 4,2 euro, da sommare al costo di attivazione dell’offerta scelta. Anche chi è già cliente di un operatore che supporta le eSim può passare alla Sim virtuale, sostituendo quella tradizionale. In base all’operatore, la sostituzione può avvenire in negozio oppure direttamente online, contattando il servizio clienti del provider. Il costo di sostituzione è pari, in media, a circa 8 euro una tantum da versare al momento della richiesta”, scrive SOStariffe.it.

Come funziona l’attivazione della eSim? Molto semplice: basta inquadrare con il nostro device (che dovrà supportare le eSim) un QR Code fornito dall’operatore su supporto fisico o via mail. Ci serve, inoltre, anche una connessione Internet per registrare il profilo collegato.

Viene dunque da domandarsi se e quando le sim dematerializzate prenderanno definitivamente il posto di quelle fisiche. Gli studi suggeriscono che entro il 2025 le Sim classiche potrebbero scomparire. O quasi.

Secondo una ricerca dell’istituto MarketsandMarkets, il giro d’affari delle Sim virtuali era valutato in 253,8 milioni di dollari nel 2017 e si stima che potrebbe raggiungere i 978,3 milioni di dollari entro il 2023. Stando a un sondaggio realizzato a febbraio scorso dall’istituto inglese Beecham Research, il 78% degli intervistati afferma di usare già una Sim virtuale o prevede di utilizzarla in futuro. Infine, uno studio di Truphone prevede che, nonostante la loro avanzata molto lenta, entro 2025 il 90% delle utenze saranno collegate a eSIM.

Inoltre, entro i prossimi quattro anni l’87% degli operatori mobili e delle aziende che fabbricano smartphone produrrà dispositivi compatibili ad accogliere le eSIM. Due terzi dei produttori di dispositivi ritengono che oltre il 40% dei loro device sarà connesso tramite sim virtuale nel 2025. Un ulteriore 19% prevede che la gran parte dei propri prodotti saranno connessi con la nuova tecnologia entro quella data. Dal gettone alla sim dematerializzata, il passo è tecnologicamente breve.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.