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EUR/USD in rimonta: i titoli italiani più sensibili al cambio

Nelle ultime giornate il cambio euro-dollaro ha mostrato un andamento piuttosto altalenante dopo aver raggiunto nelle prime sedute di agosto i massimi degli ultimi due anni e mezzo. Sul finire della scorsa ottava la moneta unica è arrivata a lambire la soglia degli 1,19 prima di avviare una correzione alimentata dai buoni dati sul lavoro Usa diffusi venerdì scorso.

Euro in recupero contro il dollaro dopo alcuni dati macro Usa

Il cross euro-dollaro è sceso così fino a quota 1,17, da cui però è partito un recupero dopo le deludenti indicazioni arrivate ieri dai prezzi alla produzione negli Stati Uniti. Ulteriore debolezza del biglietto trova terreno fertile nell'aggiornamento odierno relativo all'inflazione Usa che a luglio ha mostrato un rialzo dello 0,1%, in linea con la lettura precedente e contro lo 0,2% messo in conto dagli analisti.

Diversi analisti avevano anticipato che un buon risultato per l'indice dei prezzi al consumo avrebbe spinto in avanti il dollaro, tanto che ING aveva ipotizzato una possibile discesa del cross fino ad area 1,162-1,161.
Così però non è stato visto che il deludente dato sull'inflazione ha spinto l'euro-dollaro nuovamente al di sopra di quota 1,18 nel primo pomeriggio, ma tale soglia è stata ceduta in seguito, tanto che negli ultimi minuti il cambio tra le due valute viene fissato a 1,179.

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Le attese degli analisti sul cross eur/usd

Ad appesantire il biglietto verde e a favorire di conseguenza un rafforzamento dell'euro contribuiscono anche le incertezze sulla politica americana.
Secondo gli analisti di Commerzbank (Xetra: CBK100 - notizie) lo scenario più probabile è quello di una ripresa del cambio euro-dollaro, tanto da non attendersi un recupero consistente del biglietto verde entro fine anno.

Al contempo però gli esperti prevedono un rialzo limitato della moneta unica, segnalando che nel caso in cui l'euro-dollaro dovesse arrivare a quota 1,2, soglia che da molti viene definita di allarme, la Banca Centrale europea proverebbe a bloccare questo movimento ascendente con un suo intervento.
A vedere ancora debolezza per il biglietto verde è il Credit Suisse (IOB: 0QP5.IL - notizie) che si aspetta ulteriori rialzi dell'euro, tanto da parlare di un probabile ingresso del dollaro in un fase orso di lungo termine.

I titoli di Piazza Affari penalizzati da un euro forte

Come è noto i movimenti del cambio euro-dollaro hanno degli impatti positivi e negativi su diversi titoli che a Piazza Affari sono più sensibili al rafforzamento dell'una o dell'altra valuta.
Gli analisti di Equita SIM hanno stimato che un rialzo del 10% dell'euro nei confronti del dollaro avrebbe ricadute negative a due cifre su diversi titoli, le cui società realizzano una parte rilevante dei loro ricavi nella divisa americana.
Tra le blue chips si segnalano STM (Shenzhen: 000892.SZ - notizie) , ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) , Salvatore Ferragamo (Londra: 0P52.L - notizie) e YNap, mentre tra i titoli a minore capitalizzazione si fanno i nomi di Saras, Technogym (Berlino: 32305642.BE - notizie) , Brunello Cucinelli, Tod's e Autogrill (Milano: AGL.MI - notizie) .

I titoli che beneficiano di più del rialzo eur/usd

A beneficiare invece di un rafforzamento dell'euro sono alcune società come Geox (Londra: 0KHH.L - notizie) , Ovs e De' Longhi. Gli analisti precisano però che le loro indicazioni sono finalizzate ad evidenziare i titoli più esposti alla debolezza del dollaro più che ad individuare un preciso impatto quantitativo. La simulazione della SIM milanese infatti ipotizza che l'apprezzamento dell'euro sia permanente e non tiene conto di inevitabili aggiustamenti nei prezzi di vendite e nelle politiche di acquisto.

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