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Euro forte, Morgan Stanley: pesa su utili società europee, finanziari ben posizionati

LONDRA (Reuters) - L'impatto del forte rialzo dell'euro sugli utili aziendali e sulle valutazioni di borsa delle società europee sta emergendo come uno dei temi cruciali nella stagione delle trimestrali in corso e Morgan Stanley si sta unendo al coro dei grandi broker che lanciano l'allarme sui conti degli esportatori.

Nonostante il rinnovato entusiamo degli investitori per l'azionario europeo da inizio anno, negli ultimi due mesi l'indice sulle borse continentali ha sofferto delle perdite sulla scia del deciso rally dell'euro che ha portato molti investitori ad alleggerire le proprie posizioni.

Per gli strategist di Morgan Stanley una crescita del 10% dell'euro potrebbe far scendere gli utili della zona euro del 5-8% e limare la crescita del Pil dell'area dello 0,7% l'anno prossimo a causa del calo delle esportazioni.

Secondo le stime attuali di Thomson Reuters I/B/E/S gl utili delle società europee del 2017 dovrebbero crescere del 12,4%.

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L'euro ha guadagnato oltre il 12% da inizio anno e sta viaggiando ai massimi di due anni e mezzo contro dollaro. Un contesto di questo tipo potrebbe creare dei problemi per le società europee in quanto sostengono una struttura dei costi che si basa a livello domestico per il 54% a fronte del 48% dei ricavi, evidenzia Morgan Stanley.

Le società tecnologiche di hardware, alimentari, bevande e tabacco, e prodotti per la casa potrebbero essere le più colpite in quanto settori più esposti all'estero, mentre banche, real estate e utility potrebbero avere dei benefici poichè, al contrario, hanno la più bassa esposizione verso l'estero, dice Morgan Stanley.

Tra i titoli più vulnerabili, quelli che hanno beneficiato di un euro più debole negli ultimi anni come Infineon, Valeo, Faurecia, Nokian Pneumatici e Tod's, specifica il broker.

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