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Europa e Mps: votate si se no arriva l’uomo nero!

Ieri abbiamo assistito in diretta ad una delle più spettacolari tonnare della storia della finanza italiana, migliaia e migliaia di tonni attratti dalla performance del 100 % in soli sei giorni delle azioni del Monte dei Pasci o Pazzi come meglio credete di Siena.

Nello spazio di un istante il titolo bloccato per eccesso di rialzo a più venti per cento e collassato per chiudere la giornata a meno quindi per cento . La guardia costiera della Consob ha permesso la più spettacolare mattanza della storia italiana su un titolo bancario, o meglio su un relitto bancario. E per fortuna che c’è il divieto di vendita allo scoperto, se no sarebbe stata una strage per migliaia e migliaia di poveri tonni, in famigerato parcobuoi, ops scusate parcotonni!

C’è sempre qualche spiritoso che esalta queste mirabolanti avventure in mezzo al mare, hai mai visto un tonno filare a 100 all’ora sai che occasione, dopo avere perso il 99 % del suo peso?

Ma il bello deve ancora arrivare e lo ha annunciato ieri il nuovo comandate del peschereccio MPS, un certo Morelli...

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Mps tifa per il Sì al referendum. Non un endorsement diretto, ma una condizione di fatto obbligata per avviare il 7 o l’8 dicembre l’aumento di capitale da 5 miliardi, che è un passaggio chiave per il salvataggio di Rocca Salimbeni. Perchè se il 4 dicembre dovesse vincere il No, i mercati, come hanno messo in evidenza numerosi analisti, si ritroverebbero in piena fibrillazione. E con la tempesta non si va da nessuna parte, come ha fatto capire l’amministratore delegato della banca, Marco Morelli, presentando il piano industriale. Morelli ha infatti vincolato l’avvio dell’operazione per la ricapitalizzazone alla clausola della ‘market condition’. “Il lancio dell’aumento di capitale – spiegano fonti vicine al dossier all’Huffington Post – è subordinato alle condizioni di mercato: sarà lanciato solo se ci sarà un clima positivo altrimenti sarà rinviato” rivedendo la tabella di marcia, che nella volontà di Siena ha come fine anno il termine ultimo auspicato.

Benissimo, un’altro motivo per dire NO!

Se davvero qualche ingenuo crede che il salvataggio della banca più antica d’Italia dipende dal si allora non ha capito nulla di quello che è accaduto in questi anni e di quello che accadrà nei prossimi. Inoltre io penso che per salvare davvero una banca come MPS l’unica via è quella di nazionalizzarla e non di lasciarla in pasto agli squali, amici degli amici.

Ieri è arrivata anche la solita letterina da Babbo Natale europa, si le solite cosuccie, non avete fatto i compiti bene, studiate meglio che il 5 di dicembre dopo le elezioni vi interroghiamo e daremo il nostro verdetto, un pò come buttare un manzo intero in pasto ad un gruppo di pescicani che non aspettano altro per sbranare il nostro Paese.

Il terrore è l’unica arma per tenere il piedi un cadavere ambulante come questa europa.

Noi pensiamo che nei prossimi anni molte banche verranno di fatto nazionalizzate, il mercato non ha più nulla da dire, perchè al mercato il pesce che si vende ormai è in avanzato stato di decomposizione.

Autore: Andrea Mazzalai Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online