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Europa la più appetibile: i titoli da monitorare sul Ftse Mib

L'ultima settimana chiude sostanzialmente in pari sul mercato italiano con il settore bancario ancora in primo piano. Ai market movers soliti, è doveroso affiancare anche altri elementi. Ma oltre questo è bene anche dare un'occhiata ai titoli più appetibili sl mercato. A suggerirli è Stefano Masa Head of QuantInvest® Research & Analysis Department.

Prima di partire con le previsioni sul Ftse Mib sarebbe il caso di fare una panoramica su quanto avvenuto la settimana scorsa, particolarmente ricca di episodi importanti sul panorama generale internazionale.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) corso dell’ottava trascorsa abbiamo potuto assistere ad eventi che caratterizzeranno il brevissimo termine attraverso le loro influenze di natura prevalentemente macroeconomica: sul fronte politico/sociale la Brexit ha trovato un ulteriore stop alla sua concretizzazione e, la fautrice May, dovrà pertanto ricorrere ancora una volta al Parlamento per avere la parola definitiva sull’accordo tra Londra e Bruxelles. Negli Usa i dati – in crescita – sull’occupazione potrebbero agevolare l’azione di politica monetaria da parte della Fed che, ora più che mai, ha tutte le carte in regola per procedere con la stretta sui tassi tanto attesa dai mercati finanziari internazionali. A corollario di queste notizie è giunto inoltre il dato (finanziario) che ritengo più importante ovvero il primo e vero ridimensionamento sul comparto delle materie prime: il prezzo del petrolio ha pesantemente ritracciato. L’annuncio relativo alle scorte petrolifere (in aumento) negli Stati Uniti d’America ha – di fatto – riportato i corsi a ridosso di importanti soglie di supporto; il Wti ha violato al ribasso la soglia dei 50 dollari mentre il Brent si è velocemente avvicinato ad area 52 $. Anche il bene rifugio per eccellenza, l’oro, ha rivisto soglia 1.200 dollari l’oncia. Si tratta complessivamente di un ulteriore deflusso di liquidità che, tenuto conto degli attuali livelli raggiunti dai corsi obbligazionari, sarà interessante osservare nelle prossime settimane la nuova riallocazione delle risorse disinvestite. Qualora ci fosse un turnover a favore della componente equity, il vecchio continente si presenta – senza alcun dubbio – con un rapporto di sottovalutazione (principalmente in termini di P/E) più appetibile rispetto ad altre aree.

Entrando più nello specifico è possibile individuare situazioni di rilievo tra i vari dati e movimenti di mercato?

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Ai precedenti market movers è doveroso affiancare il ribasso registrato dall’istituto bancario tedesco Deutsche Bank (IOB: 0H7D.IL - notizie) : l’annuncio di un nuovo aumento di capitale – il terzo in quattro anni – per 8 miliardi di euro e la notizia del collocamento sul mercato di una quota riconducibile ad una parte dell’Asset Management (per circa 2 miliardi di euro) ha creato nervosismo tra gli operatori in ottica di reale fabbisogno finanziario al quale la banca tedesca necessita (ulteriormente). Se il settore bancario europeo si pone nuovamente sotto i riflettori per la sua fragilità, sembrano invece esserci nuovi spunti su un settore apparentemente dimenticato dal risiko internazionale: quello automobilistico. Le nozze tra Peugeot (Other OTC: PUGOF - notizie) ed Opel aprono le porte per nuove e potenziali operazioni sul mercato. Scontata – almeno a parole – la possibile sinergia tra Fca e Volkswagen (IOB: 0P6N.IL - notizie) : Sergio Marchionne auspica - tra le righe dei suoi discorsi - un certo interessamento che al momento potrebbe apparire prematuro soprattutto in tema di indebitamento dei due colossi. Il mercato non si farà sfuggire questa opportunità e, tra le parti oggetto di potenziale accordo, Fca sembra essere la favorita.

Quali le prospettive per il FTSE MIB?

Sul mercato domestico dei titoli di stato abbiamo registrato una forte domanda (doppia) per il BTp indicizzato all’inflazione europea. Un titolo decennale che offre agli investitori un tasso lordo pari all’1,316%. La richiesta pari a 6,4 miliardi di euro rispetto ai 3 miliardi previsti dal collocamento è un chiaro segnale dell’interesse – soprattutto da parte degli operatori istituzionali – sul fronte della “crescita inflazionistica” dell’area euro. Sicuramente si tratta di uno strumento che sarà privilegiato nel medio termine sia “direttamente” (mediante singoli titoli) che “indirettamente” (strumenti del risparmio gestito).

L’indice Ftse MIB ha registrato un saldo settimanale pressoché invariato (-0,03%): un ATR di poco inferiore ai 500 punti e con un massimo weekly (19.810,03) di poco inferiore alla resistenza (19.818 punti) evidenziata nel precedente intervento. La chiusura a 19.658,37 pone il nostro indice in una chiara situazione di incertezza: il mancato supporto a 19.450,91 punti favorirebbe un downside dei corsi fino ad area 18.938,79. Il superamento invece di soglia 19.745,02 agevolerebbe un breve rilancio dei prezzi a quota 19.973,21 punti. Quest’ultimo livello, se supportato da un miglioramento sul piano algoritmico, potrebbe essere agevolmente superato in ottica settimanale.

È opportuno aprire una breve parentesi sulla strategia di investimento illustrata nel corso del precedente intervento: rispetto alla neutralità registrata dal nostro indice Ftse MIB, il basket composto dai titoli suggeriti, ha evidenziato una performance positiva pari all’1,78%. Il rischio – sia in termini assoluti che relativi – è stato completamente decorrelato rispetto a quello dell’indice stesso come anche dal punto di vista delle performance registrate si è potuto assistere ad una vera e propria “copertura” (hedging mediante ETF Short) nei momenti di ribassi senza la preclusione a potenziali guadagni.

Per la prossima ottava la nostra attenzione sarà orientata sui seguenti titoli: A2A (EUREX: 928195.EX - notizie) in chiave short sotto area 1,31 € con target a 1,281 € mentre posizionamento long solo con il superamento di 1,388 € ed obiettivo a 1,357 €. Azimut (Milano: AZM.MI - notizie) : buy a 16,335 € con take profit a 16,565 €; short in corrispondenza della violazione del supporto a 15,69 € con target a 15,29 €. Acquisto su Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) a 8,415 € ed obiettivo a 8,63 €; short sotto area 8,27 € con potenziale downside a 7,985 €.

Da segnalare inoltre l’azione di monitoraggio sul titolo Prysmian (EUREX: 3056144.EX - notizie) in ottica strategica con orizzonte temporale mensile: per i primi acquisti però sono necessarie alcune conferme grafiche.

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