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Europa si difende grazie al petrolio, BTp Italia sottotono

Europa si difende grazie al petrolio, BTp Italia sottotono

Riescono a difendersi le borse europee in una seduta che ha visto gli indici oscillare più volte attorno alla parità. Dopo una mattinata piuttosto cauta, le vendite si sono accentuate nel pomeriggio in prossimità dell’apertura di Wall Street. Il movimento potrebbe essere riconducibile per lo più allo smobilizzo di asset europei da parte dei gestori americani, viste le incertezze che ruotano ancora attorno al Vecchio continente. Gli operatori sembrano aver trascurato anche le buone indicazioni arrivate dalla Cina nella notte. L’indice PMI dei servizi redatto da Caixin, infatti, a marzo è salito a 52,2 punti dai 51,2 di febbraio. A beneficiarne è stato anche il dato Composito della produzione, tornato sopra la soglia dell’espansione (a 51,2 punti da 49,4 punti), registrando la miglior performance da 11 mesi a questa parte.

A scuotere gli investitori nell’ultima parte della sessione sono stati i dati settimanali sulle scorte di greggio negli Usa. Secondo quanto riportato dall’Energy Information Administration (EIA), la scorsa settimana le scorte di petrolio sono scese quasi di 5 milioni di unità. E’ il ritmo più alto da oltre 4 mesi. Nonostante tutto le scorte rimangono su livelli storicamente molto alti (a 530 milioni di barili). In rialzo, invece, le scorte di benzina (+1,4 mln di barili) come quelli degli altri distillati (+1,8 mln di barili). Da segnalare che nella notte si è diffuso un cauto ottimismo in vista della riunione di Doha del 17 aprile grazie ad alcuni commenti di fonti ufficiali irachene. La volatilità del greggio sarà destinata a rimanere elevata sia prima che dopo la riunione di Doha, visto che l’esito di quell’evento rimane altamente imprevedibile.

L’attenzione si sposta a questa sera, quando saranno pubblicati i verbali della riunione della Fed di marzo. Non ci aspettiamo un grosso impatto sui mercati alla luce dei numerosi interventi della Yellen e dei altri governatori della Fed delle ultime settimane. Crediamo, infatti, che gli operatori si siano già riposizionati sul mercato sulla base di aspettative più aggiornate rispetto a quelle di 3 settimane fa. Non solo. Domani sono attesi i discorsi della numero uno della Fed e della Bce (Toronto: BCE-PA.TO - notizie) e sul mercato potrebbe prevalere la cautela.

Tra le valute, segnaliamo la nuova ondata di vendite che ha colpito la sterlina oggi. Il cambio Eur/Gbp è così tornato sopra area 0,81 per la prima volta da giugno 2014, mentre il cable è arrivato al test di 1,40 salvo poi rimbalzare. L’atteggiamento prudente del mercato è confermato anche dai continui acquisti sullo yen. Il cambio Usd/Jpy è così scivolato a 109,60, minimi da ottobre 2014. Movimento piuttosto erratico per il cambio Euro/Dollaro, che ha continuato a muoversi in area 1,1350-1,1420. Sul cambio agiscono forze di natura contrapposta. Da un lato le vendite dei gestori Usa penalizzano la moneta unica, dall’altro, il risk off spinge gli operatori a chiudere le posizioni in carry trade, alimentando flussi di riacquisto sull’euro.

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Delusione per il BTp Italia, che ha raccolto poco più di 4 miliardi di euro di ordini per la parte retail. Il rendimento reale minimo garantito non è stato in grado di stimolare la richiesta di una grossa parte degli investitori come in passato. Domani l’offerta sarà riservata agli Istituzionali. Per quest’ultimi il titolo potrebbe essere molto più di appeal vista l’enorme liquidità a disposizione e i rendimenti bassi che offrono altri titoli simili.

VINCENZO LONGO

Market Strategist

Autore: IG Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online