Fabio Ciciliano (Cts): "Passiamo Natale con chi vive sotto il nostro tetto"

Il Natale sarà “sobrio”, il Cenone in compagnia dei parenti stretti, ossia di “coloro che normalmente frequentiamo in famiglia, quotidianamente, quelli che vivono sotto lo stesso tetto”, sottolinea dal Comitato tecnico scientifico Fabio Ciciliano. Medico esperto di medicina delle catastrofi e dirigente della Protezione Civile, nel Cts analizza documenti e dati e scrive i verbali delle riunioni poi trasmessi al Governo. Il 4 dicembre entrerà in vigore il Dpcm col quale si fisseranno nuove regole prima di tutto per spostamenti tra regioni e orari dei negozi nelle festività natalizie. Cenone, incontri con gli amici, pranzi coi nonni e visite ai parenti dovrebbero essere invece oggetto di raccomandazioni precise. Improntate al principio della massima prudenza, lo stesso che dall’inizio dell’epidemia ha informato scelte e pareri del Cts.
Che Natale ci aspetta, dottor Ciciliano?
Un Natale sobrio, in compagnia dei nostri cari più stretti, in una cornice surreale perché nel periodo natalizio, come mai negli altri periodi dell’anno, è maggiore la voglia di socialità che è proprio quella che deve essere contenuta in questa contingenza epidemica.
“La decisione più saggia a Natale sarebbe quella di non fare né pranzi né cene in famiglia per contenere la diffusione del virus” ha detto ieri il capo tecnico dell’Oms, Maria Van Kerkhove. È così? Sottoscrive questo invito?
Se dovessi ragionare in senso strettamente epidemiologico, le risponderei senza dubbio di sì. Ma l’uomo non è solo l’ospite del virus. L’uomo è per sua natura un animale sociale - per citare Aristotele - ed è per questo che non riusciamo a stare soli. Abbiamo bisogno di compagnia, di rapporti sociali, di contatto fisico tra persone. È necessario cercare di trovare una sintesi tra esigenza assoluta di c...
Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.