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Facebook, ecco l’app per i bambini

E’ Messenger Kids, una versione semplificata della popolare chat di Facebook che per ora partirà in anteprima negli Stati Uniti su iPhone e iPad.
E’ Messenger Kids, una versione semplificata della popolare chat di Facebook che per ora partirà in anteprima negli Stati Uniti su iPhone e iPad.

Punta ai più piccoli Mark Zuckerberg e lancia una nuova app – per ora solo negli USA – per avvicinare ai social network anche gli under 12. Oggi, infatti, per iscriversi a Facebook c’è un limite d’età, ma ora l’azienda di Menlo Park vuole allargare lo spettro dei potenziali ‘clienti’ e punta direttamente alle scuole elementari.

Al momento i più piccoli verranno avvicinati al mondo della messaggistica grazie alla nascita di Messenger Kids, una versione semplificata della popolare chat di Facebook che per ora partirà in anteprima negli Stati Uniti su iPhone e iPad. Una app pensata per i più piccoli, gli under 12, ma che strizza l’occhio ai genitori, giustamente preoccupati per la sicurezza dei propri figli.


Per iscriversi a Messenger Kids, infatti, non richiede un’iscrizione dei bambini al social network né un loro numero di cellulare, ma si utilizzerà tramite l’account dei genitori e funzionerà con rete WiFi. Tradotto: i genitori hanno pieno controllo di come e quando i bambini chatteranno e potranno controllare i loro contatti virtuali. Non solo, perché la chat avrà emoji e adesivi pensati per i più piccoli, non prevede pubblicità, né la possibilità di fare acquisti. Inoltre, i bambini avranno la possibilità di bloccare dei contatti, ma non potranno cancellare o nascondere i messaggi nel caso in cui i genitori volessero controllarli.

Un social network fatto su misura per i più piccoli ma con molta attenzione alla sicurezza. Una app che, però, ha già scatenato polemiche. Perché i giovanissimi d’oggi sono già connessi fin da piccoli e Messenger Kids è una nuova corsa ad abbassare l’età in cui i bambini iniziano a connettersi con il mondo digitale. Con tutti i pericoli connessi, perché anche app o siti ‘sicuri’ sono a rischio hacker, con i bambini che non hanno le armi cognitive per comprendere il pericolo. Inoltre, ormai i ragazzini vivono attaccati a computer, tablet e smartphone, isolandosi dal mondo, chiudendosi in camera e vivendo una vita virtuale. E quello di Facebook è un nuovo passo in questa, pericolosa, direzione.