Annuncio pubblicitario
Italia markets close in 8 hours 2 minutes
  • FTSE MIB

    33.588,09
    -293,41 (-0,87%)
     
  • Dow Jones

    37.775,38
    +22,07 (+0,06%)
     
  • Nasdaq

    15.601,50
    -81,87 (-0,52%)
     
  • Nikkei 225

    37.068,35
    -1.011,35 (-2,66%)
     
  • Petrolio

    83,70
    +0,97 (+1,17%)
     
  • Bitcoin EUR

    60.680,74
    +3.089,68 (+5,36%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.334,83
    +22,20 (+1,69%)
     
  • Oro

    2.405,30
    +7,30 (+0,30%)
     
  • EUR/USD

    1,0655
    +0,0009 (+0,09%)
     
  • S&P 500

    5.011,12
    -11,09 (-0,22%)
     
  • HANG SENG

    16.227,33
    -158,54 (-0,97%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.898,54
    -38,03 (-0,77%)
     
  • EUR/GBP

    0,8563
    +0,0007 (+0,08%)
     
  • EUR/CHF

    0,9674
    -0,0036 (-0,37%)
     
  • EUR/CAD

    1,4652
    +0,0002 (+0,01%)
     

Facebook punta sui servizi finanziari Facebank

Il social network sta per inaugurare Facebank, una serie di servizi finanziari di cui gli utenti potranno usufruire.

Facebook punta sui servizi finanziari Facebank

Assieme all'applicazione che vi ricorda i compleanni dei vostri amici e agli album di foto, Facebook sta per aprire un nuovo capitolo nella sua storia, molto più serio e remunerativo. Il social network infatti sta per inaugurare Facebank, una serie di servizi finanziari di cui gli utenti potranno usufruire. Proprio in questi giorni fonti rimaste anonime parlando della chiusura di un accordo con la Banca Centrale d'Irlanda per avviare operazioni col portafoglio digitale Europewide. Questo sistema permetterà agli utenti di mettere da parte o scambiare denaro online.

Facebook compra Oculus e si lancia nella realtà virtuale

L'autorizzazione della Banca Centrale d'Irlanda permetterebbe a Facebook di poter emettere una propria moneta, valida in tutta Europa attraverso un processo chiamato "passporting". Per avviare il nuovo business è richiesto all'azienda di detenere un capitale di almeno 350.000 euro. Zuckerberg sarebbe in trattativa con almeno tre startup di Londra (TransferWise, Moni Technologies and Azimo) per avviare una partnership sui processi di trasferimento internazionale di denaro online e via smartphone.

Tuttavia non è ancora chiaro se gli utenti sono sereni circa la prospettiva di affidare il proprio denaro a Mister Zuckerberg, forse a causa delle politiche di gestione dei dati del social network.

Facebook, che è già abilitato per alcune forme di trasferimento di denaro online negli Stati Uniti, non è il solo gigante del web a voler espandere il proprio giro d'affari dalla pubblicità ai pagamenti via mobile. Cina Tencent, Alibaba e lo stesso Google si stanno adoperando per sviluppare piattaforme per il pagamento elettronico.

Il social network ha elaborato transazioni online del valore di 2,1 miliardi di dollari (circa 1,5 miliardi di euro) solo per l'uso di giochi sul web: Facebook percepisce una commissione del 30% su queste transazioni, che rappresentano il 10% delle sue entrate.

Ma cosa c'è dietro il lancio di Facebank?

Facebook ha bisogno di soldi
La transizione da passatempo online a realtà monetizzabile è solo questione di tempo. La pubblicità su Facebook sfrutta ben 1,2 miliardi di utenti: un sistema che finora ha arricchito Mark Zuckerberg, ma che non sembra più sufficiente. Ora questi utenti saranno trasformati in clienti, inaugurando l'era in cui Facebook diventerà davvero una fabbrica di denaro. Le stime hanno valutato che entro il 2017 saranno coinvolti 450 milioni di utenti nel traffico finanziario su Facebook e che queste operazioni potranno fruttare fino a 721 miliardi di dollari (522.691.025 euro).

Una evoluzione naturale
Guardando ad altri soggetti potenti sul web come Amazon e Apple, ci si rende conto che ormai il mondo delle transazioni online è una realtà di cui usufruiamo quotidianamente. Per cui Facebank appare come l'estensione naturale di un luogo dove la gente spende molto tempo, ragion per cui potrebbe aver bisogno di comprare oggetti che con Facebook non hanno niente a che fare proprio mentre stanno leggendo il consiglio di un amico sull'ultimo libro da leggere o sull'oggetto di design di cui non si può fare più a meno.

Raggiungere un altro miliardo di utenti
Facebook sta progettando una rete fatta di droni che possa permettere ad un altro miliardo di utenti di accedere al social network. La possibilità di connettersi, pagando una commissione direttamente a Facebook potrebbe semplificare notevolmente l'accesso alla rete.
Uno dei target di Facebank sono poi le rimesse degli immigrati: questo permetterà al social network di ampliare il suo bacino di utenti anche nei Paesi emergenti. Facebook ha recentemente superato i 100 milioni di utenti in India, che è il suo più grande mercato nazionale al di fuori degli Stati Uniti: questo la dice lunga sulle strategia di lungo periodo del social network per ingigantire il suo pubblico che nel futuro sarà più appropriato chiamare "clientela".

Diventare la "Banca Centrale di Internet"
Quando si parla di pagamenti fatti via cellulare oppure online, tutti guardano al brillante successo di M-Pesa, la realtà di pagamenti mobile avviata nel 2007. Oggi gestisce il 70% delle transazioni in Kenya: attraverso questo sistema "si possono pagare la bolletta dell'acqua, della Tv o prelevare i soldi da un bancomat", ha spiegato Michael Joseph, direttore della divisione pagamenti su mobile per il gigante delle telecomunicazioni britannico Vodafone Group PLC. M-Pesa funziona bene perché non richiede una banca d'appoggio e sfrutta infrastrutture di telecomunicazione (cellulari), le commissioni sono molto basse. Si presume che sia questo il modello a cui si ispirerà Facebank.

Le banche non ostacolo questo settore
Gli investimenti che le banche dovrebbero fare per adeguare i propri sistemi a questa realtà innovativa scoraggiano i grandi soggetti finanziari dall'intraprendere questa strada. Lavorare con i partner tecnologici che hanno il giusto know how per sviluppare una rete redditizia, eviterà alle grandi banche di perdere l'opportunità di sfruttare l'opportunità senza commettere gli errori del passato (vedi la strada che hanno lasciato spianata per l'ascesa di PayPal).