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Facebook si è messa a costruire robot

Il primo robot Daisy sembra un ragno a sei zampe (FB)
Il primo robot Daisy sembra un ragno a sei zampe (FB)

I robot alla conquista di Facebook? A due anni di distanza dall’esperimento che ha coinvolto Alice e Bob, due bot che hanno iniziato a comunicare con una lingua sconosciuta ai ricercatori, stavolta a Menlo Park si parla di robot veri e propri.

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Facebook ha annunciato in un post ufficiale di stare lavorando a tre progetti nell’ambito della robotica. In particolare, i ricercatori stanno cercando di insegnare ai robot a camminare, come svolgere attività semplici come far rotolare una piccola palla e come “incuriosirli” per permettere loro di imparare in maniera più rapida.

Gli esperimenti

Le ricerche in questa direzione proseguono da circa un anno, ma sono state rivelate solo in questi giorni. Antoine Bordes, condirettore del laboratorio sull’intelligenza artificiale, non ha escluso che questi oggetti possano essere commercializzati in futuro, ma per ora l’obiettivo è essenzialmente uno: sfruttare la robotica per migliorare i sistemi di intelligenza artificiale.

L’intelligenza artificiale

I sistemi di intelligenza artificiale funzionano solo se hanno a disposizione una grande quantità di dati che possono elaborare, combinare e incrociare, per poi ricavare un algoritmo. Questo processo richiede molto tempo, e per questo i ricercatori di Facebook vogliono velocizzare il tutto, puntando sui robot. Se queste macchine riusciranno a portare a termine in compito senza avere nessuna informazione di base ma imparando dal contesto, lo stesso modello potrebbe forse essere replicato anche coi sistemi di intelligenza artificiale.

Il primo robot

Sembra un ragno a sei zampe. Il primo robot, Daisy, non conquista certo per la sua bellezza. “Il robot inizia da zero perché non ha a disposizione nessun tipo di informazione sull’ambiente circostante né sulle sue abilità”, si legge nel post.Mano a mano che raccoglie informazioni, il modello si ottimizza e migliora fino a raggiungere il suo scopo”.

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