Annuncio pubblicitario
Italia markets open in 3 hours 10 minutes
  • Dow Jones

    38.503,69
    +263,71 (+0,69%)
     
  • Nasdaq

    15.696,64
    +245,33 (+1,59%)
     
  • Nikkei 225

    38.307,08
    +754,92 (+2,01%)
     
  • EUR/USD

    1,0708
    +0,0003 (+0,03%)
     
  • Bitcoin EUR

    62.250,14
    +42,46 (+0,07%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.434,14
    +19,38 (+1,37%)
     
  • HANG SENG

    17.088,82
    +259,89 (+1,54%)
     
  • S&P 500

    5.070,55
    +59,95 (+1,20%)
     

Famiglie meno abbienti e coppie senza figli. I più colpiti dall'inflazione

NAPLES, ITALY - MARCH 11: An elderly man with a full shopping cart near a supermarket on March 11, 2020 in Naples, Italy. On the day when Tedros Adhanom Ghebreyesus of the World Health Organization (WHO) announced that the spread of COVID-19 is to be considered a
NAPLES, ITALY - MARCH 11: An elderly man with a full shopping cart near a supermarket on March 11, 2020 in Naples, Italy. On the day when Tedros Adhanom Ghebreyesus of the World Health Organization (WHO) announced that the spread of COVID-19 is to be considered a

Colpisce tutti ma non tutti allo stesso modo. Talvolta, per ragioni dovute alla sua composizione, può danneggiare in misura maggiore i ceti medi o i redditi alti, ma non è questo il caso. Anzi, sono le famiglie meno abbienti e le coppie senza figli quelle a pagare il conto più salato al rialzo dell’inflazione. A dicembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, è cresciuto dello 0,4% su base mensile portando così l’inflazione al 3,9% (dal +3,7% di novembre). Secondo l’Istat, in media nel 2021 i prezzi al consumo hanno registrato una crescita pari a +1,9%, registrando così l’aumento più alto dal 2012. Una corsa trainata soprattutto dai prezzi degli energetici, sia quelli regolamentati (le bollette nel mercato tutelato) sia quelli non regolamentati (bollette nel mercato libero, carburanti, combustibili ecc). Dal lato congiunturale, invece, alla crescita dei prezzi contribuiscono i prezzi degli alimentari non lavorati (carne, pesce, frutta e verdura) e in misura inferiore quelli lavorati (surgelati, insaccati eccetera).

Resta tuttavia un elemento: l’inflazione di fondo, cioè al netto degli energetici e degli alimentari freschi, è pari a +0,8% e al netto dei soli energetici a +0,7%, come nel 2020. Com’è noto è infatti il caro gas che sta facendo lievitare le bollette del metano e dell’elettricità per famiglie e imprese e quindi a influenzare fortemente l’andamento dell’inflazione. Aumentano i prezzi al consumo così come più volte sono stati rilevati aumenti dei prezzi alla produzione industriale in un Paese a trazione manifatturiera. Ed è per questo che a risentirne di più, oltre che le imprese - non solo quelle energivore - sono soprattutto le famiglie più povere. Infatti quando l’aumento dell’inflazione è trainato, ad esempio, dal prezzo dei servizi, a farne maggiormente le spese sono i ceti più ricchi, per le quali si tratta di una voce molto più pesante nel bilancio familiare. Poiché i beni energetici e i beni alimentari “incidono in misura maggiore sulle spese delle famiglie meno abbienti”, scrive l’Istat, il rialzo che riguarda comunque tutti i gruppi di famiglie, “segna valori più elevati per le famiglie del primo gruppo (più povere, ndr) rispetto a quelle del quinto gruppo (più ricche, ndr)”. Infatti per le prime, l’inflazione passa dal -0,4% del 2020 al 2,4% del 2021, mentre per le ultime passa dallo 0,1% del 2020 al 1,6% del 2021. In altre parole, “l’inflazione accelera anche per le famiglie con più elevati livelli di spesa ma a un ritmo più contenuto”.

Questo perché, rileva ancora l’Istat, l’impatto differente è “da ricondurre prevalentemente ai prezzi dell’energia che registrano marcati aumenti a partire
dal secondo trimestre 2021, sia per la parte regolamentata, sia per la parte non regolamentata”. Le famiglie che hanno livelli di spesa più bassi dedicano alla spesa per energia una quota del 12,8% del loro bilancio, quelle più agiate invece “solo” il 6%.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Il conto può risultare più o meno salato, inoltre, a seconda della composizione familiare, secondo i calcoli dell’Unione Nazionale dei Consumatori. Un’inflazione al 3,9%, rileva l’associazione, significa per una coppia con due figli, “un aumento del costo della vita pari a 1.407 euro su base annua, 535 solo per abitazione, acqua ed elettricità, 519 euro per i trasporti. Per una coppia con un solo figlio, la maggior spesa annua è pari a 1303 euro, 537 per l’abitazione, 452 per i trasporti”. Per le famiglie in generale il rialzo complessivo sarà di 1094 euro “ma il primato della stangata spetta alle coppie senza figli con meno di 35 anni che, spendendo di più di quelle con figli per viaggiare e per la casa, hanno un aggravio annuo di 1439 euro, dei quali 635 per l’abitazione e 515 per i trasporti”.

In testa alla classifica dei capoluoghi e delle città con più di 150 mila abitanti più care, Bolzano, dove l’inflazione tendenziale pari a +4%, pur non essendo la più alta, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva annua equivalente, in media, a 1.272 euro, ma che schizza a 1795 euro per una famiglia di 4 componenti. Al secondo posto Genova, dove il rialzo dei prezzi del 4,6% determina un incremento di spesa pari a 1116 euro per una famiglia media, 1787 euro per una di 4 persone, segue Aosta, dove il +4,2% genera una spesa supplementare pari, rispettivamente, a 1068 e 1764 euro annui. Per Catania e Trieste, che hanno l’inflazione record, +5%, si tratta di una batosta media pari, rispettivamente, a 1058 e 1185 euro. La città più virtuosa è Campobasso, seguita da Napoli, con una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari, nell’ordine, a “solo” 698 e 810 euro su base annua.

Non va meglio alle imprese, a partire da quelle agricole. Perché il balzo dei beni energetici si trasferisce a valanga sui loro bilanci strozzati dagli aumenti dei costi che costringono a spegnere le serre di fiori ed ortaggi e frenano i trattori con il raddoppio dei costi delle semine. Lo rileva un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat, sottolineando come molte di essere al momento siano costrette a vendere sottocosto.

Gli agricoltori sono stati costretti ad affrontare rincari fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Inoltre - continua Coldiretti - l’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%), il fosfato biammonico Dap raddoppiato (+100%) da 350 a 700 euro a tonnellata, mentre prodotti di estrazione come il perfosfato minerale registrano +65%. Non si sottraggono ai rincari anche i fertilizzanti a base di azoto, fosforo e potassio che subiscono anch’essi una forte impennata (+60%).

L’aumento dei costi riguarda anche l’alimentazione del bestiame, il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi ma ad aumentare sono pure i costi per l’essiccazione dei foraggi, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne. Il rincaro dell’energia - continua la Coldiretti - si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi.

Non solo le aziende agricole devono però fare i conti col caro energia, che se nel 2019 pesava sui bilanci delle imprese per otto miliardi, nel 2022 si prevede arriverà a pesare ben 37 miliardi. Per il Centro Studi di Confindustria molti attori rischiano di chiudere. Il Governo, per ora, non ha adottato nuove misure per arginare una crisi energetica che si protrae da mesi, ma per mercoledì ha convocato al Mise guidato da Giancarlo Giorgetti un tavolo con tutto il mondo delle imprese.

Huffpost (Photo: Huffpost)
Huffpost (Photo: Huffpost)

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.

Leggi anche...