Fare soldi su Youtube? Non è così semplice come sembra
Ne sentiamo parlare sempre più spesso: gli youtubers più bravi sono in grado di cavare fuori dal cilindro del web video da vagonate di dollari. Un valore impensabile con video che sembrano costare pochissimi euro. Ma è tutto oro quel che luccica, nel mondo di Youtube?
La risposta a questa domanda è un secco no, per ragioni che magari non coinvolgeranno i migliori youtubers al mondo, che hanno milioni di follower e che possono fatturare moltissimi quattrini con un singolo video. Questi ragazzi e queste ragazze, che sono un numero molto piccolo rispetto alla marea di iscritti sul sito, hanno fatto del web e del vlogging (cioè il blogging con i video) il loro lavoro. In Italia abbiamo molti esempi: Fedez, Favij, iPantellas, Yotobi, ClioMakeUp, CutiePie Marzia e compagnia cantando (o giocando, a seconda della loro specializzazione).
E gli altri? Ci sono le briciole, in un mercato nel quale è sempre più difficile sfondare. Una ricerca condotta da Mathias Bärtl, professore alla facoltà di Scienze applicate dell’università di Offenburg, basata su dati non italiani, ma adatta anche a spiegare la situazione nel nostro paese, ha infatti mostrato che si può avere un canale YouTube con milioni di visualizzazioni ma senza produrre alcun guadagno sostanziale.
Sono molto pochi quelli che invece riescono a monetizzare la loro presenza su Youtube, che è la branca video di Google. Nel 2006 il 3% dei migliori Youtuber faceva il 63% di tutte le visualizzazioni; dieci anni dopo quelli al top della classifica, sempre il 3% sul totale, erano arrivati al 90%. E la situazione non è cambiata dal 2016 a questa parte.
La maggioranza degli Youtuber, l’85% circa, non guadagnano praticamente niente e producono la maggior parte dei video, con visualizzazioni relativamente basse. Se la parte più alta della piramide degli youtuber guadagna in media pochi dollari al di sopra della soglia di povertà indicata dal governo statunitense, nonostante le visualizzazioni mensili siano in media 1,4 milioni, si può facilmente intuire che la parte bassa non stia meglio.
Il primo 1% degli utenti Youtube, quelli con più visualizzazioni, tra 2,2 milioni a 42,1 milioni di clic mensili nel 2016, cominciano a guadagnare piuttosto bene. Si tratta di minimo un 1 dollaro ogni mille visualizzazioni, con i guadagni che derivano in parte dalla pubblicità di Google, e in parte da sponsorizzazioni, contratti pubblicitari, forme di marketing diretto e indiretto – tutti quelle che provengono dall’esterno.
Non solo: secondo la ricerca, infatti, a differenti categorie di video corrispondono differenti probabilità di successo. Nel 2016 erano i video a contenuto politico e informativo, vlog che commentano eventi, di appassionati videogiocatori, di musicisti e di comici ad avere maggiore probabilità di sfondare. Le regole sono le stesse per tutti: affinché si possa guadagnare con la pubblicità di Google bisogna avere almeno mille follower iscritti al canale e avere un numero di visualizzazioni complessive del canale negli ultimi dodici mesi pari ad almeno 4000 ore di video.
Non è così facile, in realtà. Se non vi attira particolarmente ma volete comunque provare a guadagnare qualche soldino nel mondo dello spettacolo, si può sempre provare a fare la comparsa televisiva.