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Faroni (Banco Bpm): tema Npl non più critico, sfruttare derisking per redditività

VERONA (Reuters) - Per le banche italiane quello sugli Npl non è più un tema critico e che può minacciare la stabilità del sistema, ma la vera sfida è il recupero stabile della redditività che deve fare leva proprio sulle stesse azioni di derisking in corso.

Lo ha detto il direttore generale di Banco Bpm, Maurizio Faroni, nel corso di un workshop tenutosi nell'ambito del congresso annuale Assiom-Forex.

"Non c'è oggi una pressante criticità sul tema dello smaltimento dei crediti deteriorati - semmai c'è un tema sulle modalità - così come non esiste un tema sulla concessione di credito, mai come in questi tempi abbondante per le famiglie e imprese", ha detto Faroni.

L'enfasi degli Npl sullo scenario competitivo delle banche oggi potrebbe essere giustificabile, "ma lo è sempre meno nella misura in cui la sfida è la ripresa di un profilo adeguato di redditività, un pezzo della quale viene da una riduzione del costo del credito", spiega.

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"Il derisking deve essere strumentale a questo, più che per la stabilità del sistema finanziario che è recuperato", conclude.

Faroni ha ricordato inoltre i risultati raggiunti da Banco Bpm, e i nuovi target più aggressivi annunciati, nella riduzione dello stock di Npl a riprova della "forte determinazione" della banca ad affrontare il problema Npl con un approccio misto, ovvero attraverso cessioni, che possono avvantaggiarsi dell'utilizzo della Gacs di Stato, e recupero con la gestione interna. Quest'ultima facilitata dalla ripresa del ciclo economico che "lambisce anche il mercato immobiliare", ha sottolineato il dg.

L'istituto nato dalla fusione tra Banco Popolare e Bpm al suo primo anno di vita ha annunciato un piano di cessioni di Npl più ambizioso alzando l'obiettivo a circa 13 miliardi al 2020 rispetto agli 8 miliardi del piano al 2019 concordato con la Bce nell'ambito della progetto di integrazione.

Lo stock di crediti dubbi, nelle nuove proiezioni dell'istituto, scenderà a circa 13 miliardi nel 2020 da 25,5 miliardi di fine 2017 con un Npe ratio lordo atteso a circa 11,5% da 21,1% del 2017.

(Andrea Mandalà)