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Fase di rimbalzo prossima al capolinea: i titoli con più appeal

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista a Pietro Paciello, CEO e Chief Analyst della Pro Markets Sagl, Asset Management Company, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulla situazione di Piazza Affari e sulle strategie da seguire per diversi titoli. Pietro Paciello è autore del libro appena pubblicato TRADING PLAN. Per info clicca qui.

L'indice Ftse Mib continua a cozzare con l'ostacolo dei 22.800/22.900 che al momento rimane inviolato. Cosa si aspetta nel breve a Piazza Affari?

Se sul settore valutario qualcosa si muove e si vede, è abbastanza evidente invece che sull'azionario idee e spunti di lungo termine non ce ne sono, quindi è anche difficile realizzare analisi che cambino di molto scenari già esposti.
Rimango dell'idea che il mercato sia in una situazione di forte indecisione, in un cosiddetto trading range, quindi non vedo per il momento pericoli nè al rialzo nè al ribasso.

Propendo ancora per l'ipotesi secondo cui il Ftse Mib dovrebbe completare la sua fase di rimbalzo dopo il recupero partito post tornata elettorale e in questa direzione mi attendo che raggiunga la prossima resistenza in area 23.100.
Niente di preoccupante o profondo, ma si viaggia un po' alla giornata: in questo momento il rimbalzo è innescato, c'è una bella divergenza rialzista e il prossimo target è in area 23.100, livello dinamico che viene dai massimi in area 24.000.

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Sopra i 23.100 punti il Ftse Mib potrebbe respirare per un movimento più profondo, ma non è facile che il suddetto livello venga superato, quindi per il momento, finchè rimaniamo sotto i 23.100, resterà un mercato da mordi e fuggi.
Si specula anche bene, soprattutto sulle banche, ma con obiettivi percentualmente molto limitati.
Non mi aspetto quindi allunghi di rilievo per il Ftse Mib, per il quale ribadisco l'attesa del test di area 23.100. L'indice già per arrivare su questo livello sta facendo grande fatica e una volta raggiunto si faranno nuove valutazioni.

Come già detto in altre occasioni, dopo il test di area 24.000, Piazza Affari per me è diventato un mercato più ribassista che rialzista come rapporto rischio-rendimento. Non mancano le fasi di accumulo e distribuzione e al momento vedo una piccola accumulazione, ma non estendo il mio giudizio oltre i 23.100 punti al rialzo.
Per quanto riguarda un'eventuale componente ribassista, il Ftse Mib ha creato una figura interessante di pull-back long quando ha segnato il minimo a 22.400 punti e quindi ritengo che sia questa l'area da monitorare.

Nel settore bancario cosa può dirci in merito all'attuale impostazione di Intesa Sanpaolo e Unicredit?

Intesa Sanpaolo a me piace molto ed è uno dei pochi titoli su cui sono al rialzo, nonostante non abbia grandi aspettative dal mercato. Quando Intesa Sanpaolo ha rotto al rialzo i 3,06 euro due giorni fa, ha perforato una resistenza dinamica di breve e questo a mio avviso è un segnale long.

Sono al rialzo sul titolo ipotizzando che possa andare a rivedere i massimi dell'anno in area 3,24 uro.
Al ribasso un'eventuale chiusura sotto i 2,95 euro mi farebbe mollare la posizione, fermo restando che per me Intesa Sanpaolo rimane molto bene impostato.
Non dimentichiamo che il titolo è un po' il faro di Piazza Affari, considerato anche il peso specifico che ha nel paniere del Ftse Mib.

Meno pulita, ma in ogni caso interessante la situazione di Unicredit che, bisogna riconoscere, ha perso un po' quella volatilità mostrata in un recente passato.
La figura mi sembra meno netta e meno propedeutica ad un rialzo, ma se Intesa Sanpaolo porterà su il settore bancario, ritroveremo velocemente Unicredit in area 18 euro.

Il titolo ha la possibilità di raggiungere questo target, ma avendo fatto una perforazione ribassista a 16,3/16,25 euro dopo l'esito delle elezioni, il mio consiglio è di monitorare. Se i corsi dovessero ritornare al di sotto della soglia appena menzionata, darebbero un segnale sell molto forte su Piazza Affari.
In ottica di trading speculativo vedo Unicredit verso i 18 euro e non l'ho comprato avendo già Intesa Sanpaolo in portafoglio, visto che i due titoli sono quasi dei cloni ultimamente.

Fca dopo una mattinata poco mossa ha allungato il passo oggi, mentre resta in rosso CNH Industrial dopo le annunciate dimissioni dell'AD. Qual è la sua view su questi due titoli?

Entrambi i titoli sono ancora interessanti in ottica long, tenendo presente che CNH Industrial si è indebolito per fattori non tecnici, ma relativi al management della società. Il titolo ha un importantissimo e solido supporto in area 10,3 euro, quindi fino a quando lo vedrà al di sopra di tale soglia a mio avviso la debolezza sarà da comprare.
CNH Industrial è un buy long con uno stop sotto 10,3/10,25 euro e target minimo in area 11,75 euro.

Fca stamattina non è partito in maniera brillante, ma ha fatto un bel recupero intraday e sta dando corpo ad un breakout di una resistenza a 17 euro, avvenuto diversi giorni addietro, senza grande profondità.
Finalmente il titolo sembra risvegliarsi e anche in questo caso il giudizio è molto semplice: Fca ha realizzato un minimo relativo abbastanza evidente in area 15,6 euro e fino a quando si manterrà al di sopra di tale soglia è da considerare in ottica long.

Sotto i 15,6 euro le posizioni al rialzo andranno stoppate, ma se il titolo continuerà a salire con la predisposizione attuale, a mio avviso rivedremo area 20 euro abbastanza velocemente.

FinecoBank continua a viaggiare a poca distanza dai massimi storici, sempre al di sopra di area 10 euro. La corsa del titolo è destinata a proseguire?

FinecoBank ha un trend rialzista praticamente dal collocamento e la sua impostazione è molto bella, pulita e interessante dal punto di vista tecnico. Il problema è dove entrare più che dove uscire, perchè in ottica di portafoglio di lungo termine l'eventuale livello di alert è lontano ed è sotto gli 8,6 euro, quindi non parliamo certo di un titolo che presenta delle caratteristiche di vulnerabilità.

Per quanto riguarda il breve termine, volendo andare ad accentuare le logiche supportive, FinecoBank rimane long con obiettivi che sono eventualmente su nuovi record, mentre sotto i 10 euro rischia di indebolirsi.
Il titolo si muove in maniera abbastanza ordinaria e tranquilla, senza scossoni particolari, per cui probabilmente è ideale per un cassettista.

Ci sono altri titoli che vuole segnalarci a Piazza Affari?

Il titolo che ha l'impostazione tecnica più bella tra le blue chips, dopo il già citato Intesa Sanpaolo, è ENI che presenta molti dei requisiti cercati in un grafico. Abbiamo una divergenza rialzista, ma è da segnalare anche il breakout di area 13,5 euro senza ripensamenti.
Oggi c'è stata una fase di stabilizzazione sul supporto dinamico di breve a 13,9 euro, dove sono tornati subito i compratori.

Per me ENI ha una chiamata ancora più in alto verso i 14,75 euro e, salvo scossoni particolari del petrolio, raggiungerà tale soglia. E' difficile entrare in corsa visto che l'ingresso era sopra i 13,6 euro, ma a chi ha ENI in portafoglio consiglio di mantenerlo, con target i 14,75 euro, dove troviamo una resistenza dinamica che comprime i corsi del titolo ormai da due anni.

La cosa più interessante è che ENI così ben comprato negli ultimi giorni, dopo il touch oggi di un supporto poco significativo è stato subito riaccumulato e questo vuol dire che ci sono operatori in massa che stanno lavorando sul titolo che può ancora dare soddisfazioni.

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