Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • Dow Jones

    37.981,51
    -479,41 (-1,25%)
     
  • Nasdaq

    15.508,86
    -203,89 (-1,30%)
     
  • Nikkei 225

    37.628,48
    -831,60 (-2,16%)
     
  • EUR/USD

    1,0726
    +0,0025 (+0,24%)
     
  • Bitcoin EUR

    59.834,38
    -495,38 (-0,82%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.387,88
    +5,31 (+0,38%)
     
  • HANG SENG

    17.284,54
    +83,27 (+0,48%)
     
  • S&P 500

    5.027,25
    -44,38 (-0,88%)
     

Fca: ottimismo dei broker in attesa dei conti

La giornata di oggi ha visto come protagonisti indiscutibili i titoli della galassia Generali (EUREX: 566030.EX - notizie) , quindi Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) , Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) e Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) , impegnati nel complesso scacchiere che si sta delineando in queste ultime sedute a difesa dell’italianità del polo assicurativo, inizialmente nelle mire dei francesi di AXA (Parigi: FR0000120628 - notizie) , ma soprattutto dello sviluppo del settore bancassurance della penisola.

Alle 16.30 Piazza Affari segnava un saldo pari a 1,17% con 19.728 punti un andamento che accomuna il Ftse Mib al resto del Vecchio Continente con il Dax a +1,9% e il Cac 40 a 1,15% mentre il Ftse 100 non va oltre lo 0,3%.

Ma tra i protagonisti della giornata c’è da sottolineare anche Fiat Chrysler Automobiles che domani pubblicherà i risultati del 2016. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) frattempo le attese degli esperti restano fondamentalmente ottimiste nonostante le recenti accuse da parte dell’Epa e i sospetti di un possibile nuovo Dieselgate all’orizzonte per l’uso di software che hanno adulterato il rilevamento dei gas nocivi all’ambiente, montati su circa 100mila veicoli venduti tra il 2014 e il 2015.

La view di Goldman Sachs (NYSE: GS-PB - notizie)

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

I primi a votare a favore della società automobilistica sono stati gli esperti di Goldman Sachs che hanno confermato non solo la presenza del titolo nella loro Convinction Buy List, ma anche il rating il buy sulle azioni, con un rialzo anche del target price a 19,7 euro dal precedente livello di 16,5 euro. Il motivo dell’ottimismo nasce dal fatto che, attualmente, il mercato non starebbe apprezzando adeguatamente le potenzialità dell’azienda di migliorare il mix di prezzo nell'area Nafta, in particolare sul segmento degli autoveicoli più redditizi. I numeri che Goldman Sachs proietta per il 2016 di FCA parlano di un risultato operativo di 9,3 miliardi nel 2018, gran parte del quale deriverebbe proprio dall’area NAFTA. A questo da Goldman Sachs aggiungono anche che, proprio i target del 2018 su ebit e debito netto saranno quelli che l’azienda centrerà a dispetto dello scetticismo del mercato.

Il parere di Banca Imi

Più in là si spostano invece gli analisti di Imi (Londra: IMI.L - notizie) che parlano addirittura di una Fca in grado di battere se stessa. Il vento in poppa, questa volta, sarà favorito dagli ultimi dati del terzo trimestre che potrebbero permettere di registrare risultati migliori rispetto a quelli prefissati. Numeri alla mano si parla di ricavi a 114,685 miliardi di euro, invece dei 112 miliardi previsti da Fca, risultato operativo adjusted confermato con 5,864 miliardi di euro (le proiezioni della società guidata da Marchionne erano per un numero oltre i 5,8 miliardi di euro), utile netto adjusted che per Imi sarebbe di 2,587 miliardi, ben oltre le ipotesi fissate precedentemente da Fcaa a 2,3 miliardi.

Resta però aperta la questione delle accuse rivolte dallEpa alla casa italiana, accuse per le quali, secondo Imi, Fca potrebbe già aver contabilizzato alcuni accantonamenti per gestire la situazione.

Trump e le accuse dell'Epa

Sembra invece che l’incontro avvenuto ieri mattina tra i rappresentanti delle grandi zocietà automobilistiche (incluso Marchionne) e il neoeletto presidente Trump, durante il quale il repubblicano ha illustrato le strategie di semplificazione fiscale, abbia portato buoni frutti. In particolare, le speranze arriverebbero dalle rassicurazioni circa l’abbassamento dei requisiti per le emissioni inquinanti, in cambio di un aumento degli investimenti negli Usa e di maggiori assunzioni. Un cambio di livello che permetterebbe di ridurre il rischio sulle indagini Epa. Anche per questo motivo da Equita Sim è stato confermato per Fiat Chrysler il rating hold

Tornando, invece, al report di Banca Imi, vengono sottolineati anche alcuni rischi tuttora presenti, in particolare quello sui prezzi nell’area Nafta (rischio di deterioramento) o quelli presenti nell’area dell’America Latina dove potrebbe verificarsi un peggioramento del trend. Non sono però da escludere una serie di costi aggiuntivi che potrebbero arrivare dalle politiche di Trump e nello specifico dalla presenza di eventuali dazi in Messico oppure, come prevedibile, dallo spostamento degli impianti verso gli Stati Uniti.

Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online