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Fca penalizzato ancora dalle vendite Usa, ma il buy è confermato

Dopo il rimbalzo di ieri, quando la giornata si è conclusa con un progresso di circa mezzo punto percentuale, le vendite sono tornate a colpire Fca, già protagonista di una fase negativa nelle ultime sedute. Il titolo quest'oggi è stato il peggiore nel paniere del Ftse Mib, archiviando la sessione a 9,605 euro, a ridosso dei minimi intraday, con un ribasso dell'1,84% e oltre 18 milioni di azioni transitate sul mercato, rispetto alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 20 milioni di pezzi.

Goldman Sachs (NYSE: GS-PB - notizie) conferma la sua scommessa su Fca

Fca quest'oggi non ha beneficiato in alcun modo delle positive indicazioni arrivate da Goldman Sachs, i cui analisti hanno deciso di confermare il titolo nella loro conviction buy list, con un prezzo obiettivo a 20 euro. La banca americana ricorda che il 26 aprile prossimo Fca alzerà il velo sui risultati del primo trimestre di quest'anno che potrebbero rappresentare un catalizzatore.

L'andamento delle vendite in Italia e in Usa a marzo

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Gli analisti ascrivono la debolezza mostrata dal titolo nelle ultime sedute alla debolezza delle vendite americane nel mese di marzo.
Lunedì scorso è stato diffuso il dato relativo alle immatricolazioni di auto negli Stati Uniti dove il mese scorso Fca ha registrato una flessione del 5%, sottoperformando il mercato di riferimento che invece ha riportato un calo più contenuto dell'1,6%.

La contrazione accusata dal gruppo di Marchionne è da ricondurre alla decisione di ridurre l'esposizione al canale meno redditizio delle flotte, pur di aumentare la redditività in un mercato strategico come quello americano. La performance di Fca al netto delle 2 auto in uscita di produzione, quali Dodge Dart e Chrysler (Xetra: 710000 - notizie) 200, sarebbe in calo del 2% a marzo, mostrando così un trend simile a quello del mercato di riferimento.

Ben diversa la situazione in Italia dove il mese scorso le immatricolazioni di auto sono salite del 18,16%, ma Fca è riuscito a fare meglio del mercato con un incremento del 21,3%.
La market share si è attestata al 30,14%, al top da gennaio 2013, in aumento rispetto al 29,43% dello stesso mese del 2016.

Equita SIM resta cauta sul titolo

Gli analisti di Equita SIM accolgono positivamente il dato registrato in Italia, sottolineando al contempo la debolezza negli Stati Uniti e in Brasile a marzo. La SIM milanese ricorda che, come anticipato nell'ultima conference call, il primo trimestre è visto come il più debole dell'anno per via dell'andamento fiacco dell'area Nafta.
In attesa di novità non cambia la strategia suggerita da Equita SIM che consiglia di mantenere Fca in portafoglio, con un prezzo obiettivo a 10,7 euro.

Le strategie di Bca IMI e Icbpi

Bullish la view di Banca IMI che suggerisce di aggiungere il titolo in portafoglio, con un target price a 12,2 euro. Gli esperti affermano che le immatricolazioni di auto in Italia a marzo sono state particolarmente forti, mentre hanno deluso le vendite negli Stati Uniti.
La view sul titolo resta in ogni caso positiva in attesa di monitorare i volumi di Fca nei prossimi mesi.

Infine, anche gli analisti di Icbpi ascrivono la correzione delle ultime sedute ai dati sulle vendite di marzo negli Stati Uniti. Lo stesso mese delo scorso anno era stato il più debole del 2016 per il mercato a stelle e strisce, per cui ci si attendeva quest'anno un segno positivo che però non c'è stato.

Gli esperti segnalano però che il calo del mese scorso è da ascrivere quasi interamente al canale flotte che è in ridimensionamento già dagli ultimi tre mesi del 2016.
Icbpi ritiene in ogni caso che il mercato americano dovrebbe mantenersi in media vicino ai massimi durante l'anno in corso. Anche per questo motivo viene confermata la view positiva su Fca che resta un titolo da acquistare con un fair value a 11,3 euro.

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