Fca e Renault puntano a fusione da oltre 35 mld dlr
di Giulio Piovaccari e Laurence Frost
MILANO/PARIGI (Reuters) - Fiat Chrysler ha presentato al gruppo francese Renault una proposta di una fusione alla pari in un'operazione volta a creare il terzo produttore automobilistico al mondo dopo la giapponese Toyota e la tedesca Volkswagen.
Il Cda di Renault ha risposto dicendo che studierà il progetto "con interesse".
I rapporti tra i due gruppi, ha raccontato il Ceo di FCA Mike Manley in una lettera ai dipendenti, sono iniziati qualche tempo fa come conversazioni operative su una maggiore collaborazione e si sono trasformati "in una trattativa su una fusione" alla luce degli "enormi potenziali benefici per entrambe le società". Secondo Manley, se l'operazione andrà in porto, la realizzazione della fusione da oltre 35 miliardi di dollari di capitalizzazione potrebbe richiedere più di un anno.
Nel primo pomeriggio Fiat Chrysler sale in borsa di circa 10%, Renault è sotto i massimi di giornata con +7% in un mercato che apprezza la possibile creazione di un gruppo da 8,7 milioni di veicoli l'anno con 5 miliardi di sinergie annue attese.
Gli analisti sottolineano però anche difficoltà significative come la ventennale alleanza tra Renault e Nissan, il ruolo dello Stato francese, che con il 15% del capitale è il maggiore azionista di Renault, e la complessità di una fusione tra pari.
La proposta di Fca, conclusa dopo trattative chiuse nella notte, prevede una fusione tutta in azioni sotto una holding olandese quotata a Milano, Parigi e New York, controllata per il 50% dagli azionisti di Fca e per il 50% dagli azionisti di Groupe Renault. La struttura di governance prevista è paritetica, con una maggioranza di consiglieri indipendenti.
Per ridurre la disparità dei valori di borsa dei due gruppi, prima che l'operazione sia completata, gli azionisti di Fca riceverebbero un dividendo straordinario di 2,5 miliardi di euro, oltre ad azioni Comau o - nel caso in cui lo spin-off di quest'ultima non dovesse avvenire - un dividendo aggiuntivo di 250 milioni di euro.
Secondo alcune fonti, la presidenza sarebbe assegnata al presidente di FCA John Elkann, mentre il presidente di Renault Jean-Dominique Senard diventerebbe probabilmente il Ceo della nuova realtà.
Nella nota Fca sottolinea che "i benefici dell'operazione proposta non si otterrebbero con la chiusura di stabilimenti ma deriverebbero da investimenti più efficienti in termini di utilizzo del capitale in piattaforme globali dei veicoli, in architetture, in sistemi di propulsione e in tecnologie".
Il vice premier Matteo Salvini ha parlato di "buona notizia" per l'Italia ma ha avvertito dell'importanza di tutelare i posti di lavoro. Secondo il responsabile economico del partito di Salvini Claudio Borghi, la Lega guarderà all'operazione "con un occhio preciso all'interesse nazionale" e, definendo "un'anomalia" la presenza dello Stato francese in Renault, non ha escluso che l'Italia chieda qualche forma di simmetria.
Intanto il governo francese si è detto a prima vista "abbastanza favorevole" al progetto di integrazione tra i due gruppi.
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