Fedele De Novellis: "La ripresa salverà posti di lavoro, ma non troppi"

Direttore Fedele De Novellis, il clima di fiducia delle imprese accelera e ha addirittura raggiunto il livello più alto dal febbraio del 2018. Più fiducia significa meno licenziamenti?
La fiducia è un elemento importante all’interno di un contesto più generale che si sta facendo meno incerto. Se la campagna di vaccinazione proseguirà con questo ritmo e se non ci saranno problemi con le varianti del Covid, la ripresa andrà come previsto, con un Pil sopra al 4% quest’anno. In questo caso le perdite aggiuntive di posti di lavoro potrebbero essere più contenute rispetto al milione già andato in fumo. Potremmo essere nell’ordine delle 300-400mila ulteriori uscite nette, con un totale che resta comunque molto pesante.
Fedele De Novellis, economista, è partner di Ref ricerche e direttore di Congiuntura Ref.
Entriamo dentro questi numeri. Qual è il trend atteso per i licenziamenti?
Per i lavoratori dei settori che fino ad ora sono stati protetti dal blocco dei licenziamenti e dalla cassa integrazione si annuncia una fase di perdite. Inizieremo a perdere posti di persone con contratto a tempo indeterminato. Allo stesso tempo una parte di quelli che erano usciti dal mondo del lavoro, come gli stagionali del turismo, rientreranno in concomitanza con le riaperture e quindi è possibile un rimbalzo per la fascia più giovane del mercato del lavoro. Ma il fenomeno è molto variegato.
In che senso?
Dobbiamo prendere in considerazione due elementi. Il primo è un’elevata instabilità nel breve periodo, cioè il tono dell’economia sta cambiando nel giro di poche settimane mentre normalmente il ciclo economico evolve gradualmente. Prendiamo ad esempio i ristoranti: sono passati dalla chiusura serale all’apertura e quindi alla possibilità di aumentare sensibilmente i propri introiti. Un cameriere che fino a poche settimane ...
Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.