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Ferrari in causa contro un fan per il controllo della pagina Facebook

Le pagine Facebook sono oggi grandi fonti di affari per le aziende, uno strumento indispensabile per aumentare la loro brand awareness in tutto il mondo.

Ma non è sempre stato così.

Agli albori dell'era dei social network, erano i fan a creare le pagine dedicate ai loro brand preferiti.
È questo il caso di Sammy Wasem, un ragazzo che, allora quindicenne, nel 2008 fondò la fan page della Ferrari su Facebook, che in poco tempo diventò una delle più popolari sul social network di Zuckerberg.

Un anno più tardi, nel marzo 2009, la Ferrari approcciò Wasem tramite e-mail congratulandosi per l'impressionante traguardo dei 500.000 fan raggiunti in appena un anno, aggiungendo però che a causa di "problemi legali" avrebbe dovuto prendere formalmente il controllo della Pagina.

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Tramite il padre Oliver, al tempo suo tutore legale, Wasem acconsentì a trasformare la sua fan page in quella ufficiale della Ferrari in cambio di un'affiliazione vitalizia al club Scuderia e la possibilità di utilizzare i loghi ufficiali. Il ragazzo continuò a lavorare alla Pagina senza tuttavia avere la lungimiranza di firmare nessun tipo di accordo scritto che gli garantisse un compenso economico per il suo lavoro. Questa situazione si protrasse per ulteriori quattro anni, fin quando nel 2012 i manager Ferrari responsabili della pagina Facebook non ritirarono a Wasem i diritti di amministrazione della stessa, accusandolo di averne abusato per scopi personali.

Nel febbraio 2013 la famiglia Wasem ha avviato una causa civile nei confronti del Cavallino Rampante reclamando una mancata compensazione per oltre 5.500 ore di lavoro, chiedendo un risarcimento di oltre 8 milioni di euro. Dal canto suo, la Ferrari afferma di aver sempre dichiarato che l'attività del giovane Wasem sarebbe stata prestata a titolo gratuito, non avendo mai dato ad intendere che potesse essere altrimenti, dichiarandosi semmai disponibile a riconoscimenti non economici e comunque occasionali.

A quest'azione legale è seguita quella della Ferrari che, a sua volta, ha citato in giudizio la famiglia Wasem con l'accusa di aver abusato del marchio della società per pubblicizzare merchandising non ufficiale e per uso personale, dal momento che tra i vecchi messaggi compariva anche l'invito al diciottesimo compleanno del giovane Sammy.
Il padre di Sammy ha risposto che la loro famiglia non ha mai ricevuto nessun beneficio economico dalla situazione, né tantomeno sfruttato la Pagina per vendere merchandising, come invece sostengono a Maranello.

Ora i signori Wasem hanno ingaggiato una battaglia legale contro la Ferrari presentando una denuncia penale contro l'azienda di Maranello in cui reclama la violazione del copyright, per essere stato estromesso dall'amministrazione della pagina, ma la Ferrari dichiara di non essere a conoscenza di tale procedimento.

Per capire come andrà a finire non resta che attendere la decisione del giudice.