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Ferrari, megabonus ai dipendenti. Ma solo se hanno fatto poche malattie.

Ogni anno che passa, Ferrari infrange nuovi record di fatturato. Se c’è un marchio italiano che non conosce crisi, questo è proprio il Cavallino rampante. E i vertici di Maranello hanno deciso di premiare i 3.200 dipendenti che tengono alto il nome di Ferrari nel mondo: i duemila operai riceveranno un bonus di 4.100 euro, mentre i 1200 impiegati guadagneranno 4.300 euro. Ci sarà, poi, un ulteriore premio di 200 euro per chi avrà lavorato tutti i giorni, mentre chi avrà fatto registrare meno di otto giorni di assenza potrà godere del premio nella sua interezza.

La decurtazione del premio per chi si sarà assentato per più di 9 giorni sarà relazionata alle ore di assenza (con il 10% in meno per chi si è assentato per 80 ore e 800 euro in meno per chi è mancato 120 ore).

Ma come si è arrivati a un premio di questa entità? Ferrari ha tenuto conto di quattro criteri: 1) numero di vetture realizzate, 2) fatturato complessivo, 3) qualità del prodotto, 4) produttività dei dipendenti. Si tratta di un metodo piuttosto innovativo di premiare: Fiat, per esempio, vincola il premio di produttività ai giorni di presenza, ma non all’aumento del fatturato.

Il premio di quest’anno è il più alto di sempre perché nel 2013 il fatturato è aumentato del 5% e gli utili dell’8%, tutto ciò nonostante la scelta di auto-limitare la produzione a 7.000 unità per preservarne l’esclusività.

Fra i fattori che hanno fatto aumentare la produttività di Ferrari vi è la Maserati che nello stabilimento di Grugliasco, a due passi da Torino, equipaggia le proprie vetture Quattroporte e Ghibli con i motori a benzina a sei e otto cilindri forniti dalla casa di Maranello. E per la realizzazione di questi motori due anni fa sono stati assunti circa 250 giovani.