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Fiat Chrysler ha benzina per sostenere azioni dopo spinoff Ferrari

Una Ferrari parcheggiata all'ingresso del New York Stock Exchange. REUTERS/Eduardo Munoz

di Stefano Rebaudo e Agnieszka Flak

MILANO (Reuters) - Nonostante il peso del debito, le incognite sul rilancio del marchio Alfa Romeo e sui margini nell'area Nafta, buona parte del mercato punta a un apprezzamento o a un andamento stabile del titolo Fiat Chrysler Automobiles (Fca), dopo lo scorporo di Ferrari.

"Vedo rischi di breve periodo, perché ci sono investitori che tengono le azioni Fca solo per accedere a Ferrari e ci potrebbero essere delle vendite dopo lo scorporo", dice Kristina Church, analista di Barclays. "Penso però ci sia ancora considerevole potenziale di rialzo in Fca".

Non ci sono dubbi che il rally degli ultimi mesi sia legato al fatto che le azioni Fca incorporano un'azione Ferrari, di cui i soci avranno disponibilità probabilmente dai primi di gennaio 2016, quando sarà operativo lo spinoff.

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Il titolo da fine ottobre 2014, momento dell'annuncio, a oggi ha più che raddoppiato, da 6,5 a circa 14 euro, proprio perché è emerso completamente il valore della casa di Maranello.

Oggi Fca vale sul mercato 18 miliardi di euro, valeva 8,5 miliardi circa prima dell'annuncio. E' chiaro che l'apprezzamento è stato superiore alla completa emersione di Ferrari, considerando che non era certo valutata a zero prima che si parlasse dello spinoff.

L'AD Sergio Marchionne ha indicato 10 miliardi, che gli analisti interpretano come stima della capitalizzazione di mercato della società dopo la quotazione in borsa, ma diversi indicano un valore inferiore.

Se il recente rialzo fosse attribuibile solo a una reazione emotiva di attaccamento al Cavallino, dopo lo scorporo Fca potrebbe tornare ai multipli precedenti a ottobre 2014 (il mercato in due anni ha incorporato per Fca un ratio di 2,5 volte in termini di EV/Ebitda) subendo un colpo in negativo.

Questa non è però l'opinione della maggior parte degli analisti, che sottolineano il miglioramento dei margini nell'area Nafta, la possibilità di nuove valorizzazioni di asset, le prospettive sul fronte m&a e la fiducia sul rilancio di Alfa Romeo come ragioni che sosterranno il titolo.

Su 10 report visionati da Reuters 8 hanno prezzi obiettivo superiori o uguali ai valori attuali.

Un tema non irrilevante è se si debba valutare Fca a ratio europei o statunitensi, che sono quasi doppi in termini di Enterprise value (EV) su Ebitda.

Evercore Isi stima che Fca si assesti a multipli europei, sopra PSA e sotto Volkswagen e indica un rating SELL, con target a 8,5 euro.

George Galliers di Isi dice che un recupero dei margini Usa di sicuro finirebbe per giustificare multipli più elevati, forse non lontano da GM, che sul 2015 tratta a 4,1 (Ford a 5,9), ma perché questo succeda "bisogna attendere 6-12 mesi per verificare se i livelli del secondo trimestre (Fca ha registrato un balzo al 7,7%) sono sostenibile nel tempo".

Nella call a fine luglio Marchionne ha invitato il mercato a "non innamorarsi" dei numeri dell'ultimo trimestre, aggiungendo che il cammino per raggiungere la redditività dei concorrenti negli Stati Uniti è ancora lungo.

Per Kristina Church, che ha un target a 16 euro, Fca "si sta avvicinando" ai grandi gruppi Usa "in termini di mix di prodotto e di esposizione a livello geografico".

Dopo i risultati trimestrali, Credit Suisse ha indicato un target a 19,2 euro, Deutsche Bank a 14, Exane Bnp Paribas a 15,2, Goldman Sachs a 21,2, Kepler Chevreux a 14,5, JP Morgan a 17, Socgen a 14. Bernstein resta negativo con un obiettivo a 6,8 euro, Evercore Isi indica 8,5.

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