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Fiat corre oltre le attese

Nel giorno dell'inaugurazione del nuovo stabilimento Maserati di Grugliasco, intitolato all'Avvocato Giovanni Agnelli, che potenzia il marchio e rinvigorisce l'occupazione nazionale del gruppo, Fiat (Milano: F.MI - notizie) ha presentato i dati 2012, ancora una volta segnati dagli exploit di Chrysler (Xetra: 710000 - notizie) . Tuttavia, il titolo non se ne è giovato: a causa del forte calo dei listini, Fiat è stata trascinata al ribasso e ha chiuso a 4,45 euro, -4,83%.

Chrysler ha archiviato il 2012 con un utile netto schizzato a 1,668 miliardi di dollari, contro i 183 milioni di dollari del 2011.
Nel quarto trimestre Chrysler group, controllata da Fiat, ha riportato profitti netti in rialzo del 68% rispetto allo stesso periodo 2011 a 378 milioni di dollari. Il giro d'affari netto nel trimestre è stato di 17,152 miliardi di dollari, +13%. Nel 2012 il fatturato è salito a 65,784 miliardi di dollari, +20%. Tuttavia, «l'azienda a cui stiamo dando forma non è completa», ha però avvertito l'a.d., Sergio Marchionne, secondo cui, nel 2013 Chrysler group attende un utile netto di 2,2 miliardi di dollari, un utile operativo uguale o maggiore di 3,8 miliardi di dollari, un flusso di cassa uguale o maggiore a un miliardo, un giro d'affari netto tra 72 e 75 miliardi. Il debito industriale lordo 2012 si è attestato a 12,6 miliardi, in linea con il trimestre precedente e poco sopra i 12,5 miliardi del dicembre 2011, mentre quello netto è salito a un miliardo di dollari, dai 700 milioni dei tre mesi terminati a giugno, ma al di sotto dei 2,9 miliardi di dicembre 2011.

Quanto al gruppo Fiat, «ha chiuso il 2012 raggiungendo o superando tutti gli obiettivi», secondo una nota del Lingotto. Nel quarto trimestre, l'utile netto è stato di 388 milioni di euro, in crescita di 123 milioni di euro rispetto ai 265 milioni di euro del quarto trimestre 2011. Escludendo le componenti atipiche, l'utile netto è stato di 500 milioni (322). Nel quarto trimestre, i ricavi sono stati di 21,8 mld, +11%. I miglioramenti realizzati nelle aree Nafta (+25%), Latam (+5%) e Apac (+42%) «hanno più che compensato la diminuzione del 10% di Emea, attribuibile al calo del mercato in Europa». L'utile della gestione ordinaria è stato di 987 milioni di euro (+29%). L'ebit è stato di 907 milioni di euro (760).

Il cda, dopo il varo dei conti, ha anche deliberato «l'emissione di uno o più prestiti obbligazionari» fino a 5 miliardi di euro, da emettere entro il 31 dicembre 2014.

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Nel corso della conference call da Grugliasco, Marchionne ha risposto a una raffica di domande da parte degli analisti. Il gruppo ha confermato i target per il 2013, in linea con il piano aggiornato a fine 2012. I ricavi sono compresi tra 88 e 92 mld; l'utile della gestione ordinaria tra 4 e 4,5 miliardi di euro; l'utile netto tra 1,2 e 1,5 miliardi di euro; l'indebitamento netto industriale sarà di circa 7 miliardi di euro.

Per il 2012, inoltre, il gruppo Fiat «non raccomanderà» la distribuzione del dividendo all'assemblea del 9 aprile prossimo, considerando che il gruppo vuole mantenere un elevato livello di liquidità. Una decisione presa «solamente come mossa prudenziale», ha precisato Marchionne, visto il contenzioso aperto con Veba, il fondo dei sindacati Chrysler sul prezzo da pagare per la quota del 16,6% in suo possesso.

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