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Fine anno senza Bot

L’ultimo appuntamento di rilievo del 2016 era la riunione della Fed, con i mercati che avevano ormai scontato un rialzo almeno di 25 bp, il secondo degli ultimi 12 mesi, dopo oltre 10 anni di soli ribassi. Più interessante è stato sicuramente il commento del governatore Yellen che apre la porta nel 2017 a 3 rialzi potenziali, sorprendendo gli analisti che si aspettavano al massimo 2 rialzi.

La Fed vede più vicino l’obiettivo di piena occupazione e stabilità dei prezzi e ha alzato leggermente le stime sul Pil. Con questo commento tendente al positivo per l’economia americana, la Fed, non modifica la sua politica dell’ultimo periodo e fuga qualsiasi contrasto politico con il nuovo inquilino della Casa Bianca.

Sul fronte dei governativi, è stata una settimana di recupero per tutti i titoli, sia dei paesi “core” che di quelli periferici. Nello specifico il nostro Btp decennale che fa da benchmark di riferimento e polso del trend dei nostri titoli, è passato dalla fascia di rendimento del 2% circa all’1,8%. Importante anche la riduzione dello spread contro il Bund tedesco che torna sotto i 150 punti. Siamo oramai arrivati alla fine dell’anno ed il fabbisogno del Tesoro è praticamente terminato, in questa settimana vi è stata la sola asta sui Bot ad 1 anno che ha visto il rendimento in leggero rialzo a -0.196% rispetto a -0.217% dello scorso mese. Stiamo comunque parlando ancora di un rialzo che avviene in territorio di tassi negativi e nonostante la volatilità generata sui mercati dopo le decisioni della Bce (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) in materia di costo del denaro e quantitative easing per il prossimo anno, i titoli di stato a breve scadenza restano ben comprati dagli istituzionali come parcheggio della liquidità.

Il voto negativo al referendum ha spinto gli analisti di Moody’s a rivedere in senso negativo l’outllook sul debito pubblico italiano tagliando l’outlook da stabile a “negativo”. Dopo l’Italia, Moody’s taglia l’outlook anche della rete elettrica nazionale Terna (Amsterdam: TX6.AS - notizie) modificandolo da stabile a negativo.

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Sulla parte corporate l’attività di primario in euro tende ad affievolirsi con l’avvicinamento delle festività natalizie. Il mese di dicembre è statisticamente avaro di liquidità poiché le grandi gestioni hanno fatto le loro performance e si attende gennaio per ripartire con nuova operatività.

I nuovi titoli che sono arrivati sui mercati hanno riguardato la Thomas Cook (Francoforte: A0MR3W - notizie) , tour operator britannico, con rating B+ che ha collocato sul mercato un bond high yield per 750 milioni di euro. Si tratta di una nuova obbligazione senior con cedola annuale fissa del 6.25% e scadenza il 15 giugno 2022. Le obbligazioni sono negoziabili per importi minimi di 100.000 euro.

Dopo la presentazione del nuovo piano, Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) si è affacciato al mercato con un nuovo bond nella forma private placement. Il collocamento è un’obbligazione subordinata AT1 PNC6, per 500 milioni, perpetuo con prima call a giugno 2022. Il bond paga una cedola annua fissa del 9.25% ed è negoziabile per tagli minimi di 200.000 euro. Rating atteso del bond è BB-. Altro titolo uscito in euro da Credit Agricole (Swiss: ACA.SW - notizie) , con 1,5 miliardi di senior non-preferred con scadenza decennale e cedola dell’1,875%. L’emissione ha rating Baa2/BBB+/A.

Stessa struttura di titolo anche da Societè Generale con un miliardo a scadenza 2022 e cedola dell’1%; rating dell’emissione a Baa3/BBB+/A. Sulle altre divise c’è stato un incremento di 200 milioni di sterline da parte della Kfw, sull’emissione già in circolazione con scadenza 2019 e cedola dell’1,125%. Deal in sterline per la Daimler (IOB: 0NXX.IL - notizie) con 250 milioni all’1% e scadenza nel dicembre del 2019. Qualche volume in più sui dollari con la Met Life, rating Aa3/AA (Francoforte: A116XA - notizie) -/AA- che ha emesso 2 miliardi di dollari su più tranche, rispettivamente un miliardo a 10 anni con cedola del 3,45% ed il restante suddiviso equamente sulla scadenza 2018 tra un variabile ed un altro tasso fisso all’1,75%. La Banca Europea degli Investimenti (BEI) con rating AAA, ha collocato un nuovo bond per 60 milioni step-up di dollari australiani che scade il 13 dicembre 2024. Il bond ha cedola fissa iniziale pari all’1.50%, ed ogni anno cresce dello 0.25% fino a un massimo del 3.25%. L’obbligazione è negoziabile per importi minimi di 2.000 dollari australiani.

Prosegue il successo dei minibond come forma di finanziamento, anche se il mercato secondario di questi titoli è ancora poco liquido e di difficile accesso per gli investitori. Questa settimana si sono affacciate la Oasi Automation System, società torinese attiva nel settore dell’automazione dei processi industriali, che quota il suo primo minibond di breve periodo presso Borsa Italiana, con una cedola del 3.75% e scadenza al 31 marzo 2017. Il titolo è stato offerto per un controvalore massimo di 1 milione di euro, ed è negoziabile per tagli minimi di 50.000 euro. Zamperla, società vicentina specializzata nella produzione di giostre meccaniche, approccia per la prima volta il mercato del debito collocando un minibond short term per 1 milione di euro. Il rimborso è previsto fra 6 mesi il 30 giugno 2017 e garantisce un rendimento lordo del 4%. Il minibond è negoziabile per importi minimi di 50.000 euro.

Già circolano alcuni rumor per gennaio; si profila un nuovo deal di Telecom, Lloyds Bank e Bmw (EUREX: BMWE.EX - notizie) che dal 2009 ha sempre emesso nuovi titoli nel mese di gennaio.

Di Carlo Aloisio

Senior Broker Unicredit

Autore: ItForum Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online