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Fisco, accordo vicino con la Svizzera: strada sbarrata agli evasori?

Fisco, accordo vicino con la Svizzera: strada sbarrata agli evasori?

L'accordo con la Svizzera a un passo. La prossima fine del segreto bancario su scala internazionale. Le nuove soluzioni per ricostruire le capacità di spesa  dei contribuenti italiani. Tre indicazioni della stretta che si sta sviluppando contro gli evasori, più che nel passato finiti nel mirino delle autorità a caccia di soldi freschi per far quadrare i conti pubblici. Basterà o, come spesso capitato in passato nella rincorsa tra guardia e ladri, questi ultimi si mostreranno ancora più ingegnosi dei premi?

I numeri di uno scandalo
L'evasione in Italia vale 180 miliardi di euro all'anno: vi rientrano le grandi truffe ai danni del Fisco così come le tante piccole furbizie disseminate tra i piccoli operatori economici lungo tutto lo Stivale. Se si considera che il Pil (cioè tutta la ricchezza prodotta in un anno solare)  ammonta a poco più di 1.500 miliardi di euro, si ha subito un quadro delle dimensioni assunte dal fenomeno. O, in subordine, si può pensare a quanto difficile sia ogni trovare 5-10 miliardi per la Legge di Stabilità. Per fare un confronto con i Paesi a noi vicini, la Germania - che pure ha un Pil doppio rispetto al nostro - si ferma a 160 miliardi di evasione, la  Francia a 120 miliardi.

Cambia il vento
Ma la situazione promette di cambiare a breve. La Legge di Stabilità 2015 ha indicato un obiettivo ambizioso, vale a dire un incasso aggiuntivo rispetto al passato di ben 3,8 miliardi di euro. Da dove arriverranno non è ancora stato spiegato, ma c'è da scommettere che sono in arrivo novità, altrimenti difficilmente il traguardo sarà anche solo avvicinato. Secondo rumors, si starebbe ragionando su un nuovo intervento normativo dopo l'obbligo di Pos da parte degli operatori economici per le transazioni sopra i 30 obbligo. L'obbligo esiste già, ma chi lo trasgredisce non è soggetto a sanzioni, per cui presto (magari dopo le elezioni regionali) si potrebbe compiere un nuovo passo in questa direzione. Si vocifera anche di un accordo prossimo tra l'Italia e la Svizzera per far emergere i depositi italiani presenti illecitamente nella Federazione elvetica. Non si tratta di briciole, dato che le stime più accreditate parlano di circa 200 miliardi di euro. Una parte di questi soldi potrebbe rientrare già nei prossimi mesi in Italia alla luce della nuova normativa sulla voluntary disclosure: non un vero e proprio condono, dato che resta l'obbligo di pagare tutte le imposte, ma con sanzioni ridotte.
Basterà tutto questo, comprese le nuove tecnologie che consentono di ricostruire gli acquisti risalendo a tutti i passaggi tra fornitori? Di certo non si tratta di misure risolutive (il piccolo nero, tipo quello che nasce dall'accordo tra artigiano e consumatori per le manutenzioni domestiche, promette di resistere ancora),
ma il vento sta cambiando senza dubbio. E non è un male per i contribuenti onesti.