Fisco, rischio Iva: in arrivo aumenti per mille euro l’anno
di Fabrizio Arnhold
Il futuro governo erediterà anche una situazione complicata a livello di conti pubblici. Prima di tutto per le numerose clausole di salvaguardia su coperture incerte che si trascinano dal 2011 e che fino al 2018 sono state scansate. Dal prossimo anno, però, l’aliquota Iva ordinaria dovrebbe aumentare dal 22 al 24,5 per cento. Quella agevolata dal 10 all’11,5 per cento. Tradotto in parole: costerà tutto di più.
Fino a mille euro in più a famiglia
Confesercenti ha condotto una simulazione dalla quale emerge che lo scatto dell’imposta farà perdere 23 miliardi di euro in tre anni, circa 885 euro a famiglia. Il Codacons è ancora più pessimista, ipotizzando un esborso fino a mille euro per nucleo familiare. Una stangata sulle famiglie che avrebbe forti ripercussioni sul Pil. Sempre secondo Confesercenti, l’economia subirebbe una riduzione di 1,2 punti, tra il 2019 e il 2021.
Aumenti sui generi alimentari
Coldiretti sottolinea come gli aumenti dell’Iva colpirebbero i generi alimentari come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero con “effetti drammatici sui redditi delle famiglie più bisognose”. Per Confcommercio, invece, diventa indispensabile “evitare gli aumenti dell’Iva”. Il prossimo governo, ammesso che si formi in tempi brevi, dovrà cercare di evitare i rincari.
La partita del Def
Il Documento di economia e finanze deve essere approvato entro il 10 aprile. Il ministero dell’Economia, su indicazione della Commissione Ue, ha annunciato che approverà la parte del documento con le previsioni a legislazione vigente. “Non ci saranno da parte del governo uscente ipotesi programmatiche, questo non è il nostro compito”, ha ripetuto ieri il ministro Padoan.
Lo scenario futuro
Se il governo non dovesse prendere le contromisure necessarie, l’Iva aumenterà, con conseguente stangata sui consumi. All’Europa questo scenario non spiacerebbe ma provate a chiederlo alle famiglie italiane.