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Fitch aggiorna il rating sull'Italia dopo le elezioni

Fitch: per l'Italia rating confermato BBB, outlook confermato stabile.

Fitch per l’Italia vede una riduzione del rapporto del debito/PIL al 128,8% nel 2019. A differenza della campagna elettorale in cui nessun partito (eccetto la coalizione di centro-sinistra) aveva fatto i conti con questi fattori, ritorna l’attenzione all’elevato debito pubblico. Oggi il rapporto debito/PIL è saldamente sopra il 131,5%. Il numero prodotto da Fitch nasce da un lato dalle ottime performance registrate dal denominatore del rapporto nel 2017 (PIL +1,5%) che Fitch aveva stimato ad ottobre al 132,5%, dall’altro dall’ipotesi di continuare sulla strada della ripresa in corso.

Ci si chiede il perchè ancora una volta Fitch, nonostante gli apprezzamenti dell’Italia, a differenza di S&P non alza il rating. Ovviamente l’incertezza politica post-elettorale ed i programmi dei vincitori non aiutano ad essere ottimisti.

Il rischio di un allentamento sulle politiche di bilancio propagandato da molti partiti populisti, desta preoccupazioni.

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Al momento i mercati non danno segnali di allarme.

Ma occorre attendere il delinearsi della situazione delle forze di Governo.

In sintesi, il significato dato da Fitch è che se l’Italia continuerà su questo sentiero, il risultato dovrebbe essere quello indicato. Altrimenti con politiche di bilancio poco attente l’obiettivo salterà e con esso anche il rating dei prossimi anni.

Di (KSE: 003160.KS - notizie) fatto è un alert simile a quello sollevato da Moody’s a febbraio in cui definiva molti programmi elettorali “insostenibili”.

Le conseguenze di un downgrade nel 2019 sarebbero gravi. Molto probabilmente il QE verrà interrotto e Draghi non sarà più alla guida dell’Istituto di Francoforte. Il rischio sarà quello di avere a capo il tedesco Weidmann con politiche decisamente meno espansive.

Anche sul fronte NPL c’è l’apprezzamento di Fitch, ma il risultato non ha ancora portato i numeri fuori dall’area di pericolo.

Il messaggio di Fitch è molto chiaro, i consumi e gli investitori hanno fatto la loro parte, per continuare occorre che anche la politica continui e fughi i timori per chi si affaccia dall’esterno per scommettere sul Bel Paese.

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