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Fondi e compravendite fittizie, i trucchi dei manager Etruria

<em>LaPresse</em>
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Il commissario quantifica a 520 milioni di euro il danno subito dai risparmiatori e creditori. L’elenco dei beni di consiglieri e amministratori, sindaci e revisori citati in giudizio davanti al tribunale civile di Roma da Giuseppe Santoni, il liquidatore di Banca Etruria, è lungo. Ville, appartamenti, negozi, terreni e perfino stalle e pascoli. Alcuni ex consiglieri del cda hanno creato dei fondi patrimoniali per mettere al riparo i beni in caso di sequestro preventivo da parte della magistratura.

L’ex vicepresidente di Etruria, Alfredo Berni e l’ex direttore generale, Luca Bronchi, in totale possiedono 4 immobili, 1 fabbricato, 1 rimessa, 3 uliveti, 1 terreno, 1 bosco e 1 seminato. L’altro ex vicepresidente Pier Luigi Boschi, padre del sottosegretario Maria Elena, vanta 6 immobili e 6 terreni. I conti sono quelli fatti dal Corriere della Sera che collega le proprietà a fondi patrimoniali. Con il caso Etruria, come in quello delle banche venete, il ruolo dei fondi patrimoniali è centrale.

Si tratta di “trust” che un titolare può cointestare alla moglie e ai figli minorenni, pur mantenendone la disponibilità. Queste strutture sono usate in tutto il mondo per proteggere i patrimoni degli amministratori. Non sono un rifugio del tutto inattaccabile perché in Italia la legge permette comunque di aggredire sia immobili intestati a terzi che fondi patrimoniali di cui siano cointestatari i familiari di una persona oggetto di un’azione di responsabilità.

Quegli atti non proteggono i beni in maniera impermeabile perché sono revocabili”, spiega al Corriere l’avvocato Antonella Lillo, uno dei maggiori esperti di diritto bancario in Italia. Hanno l’effetto, però, di ritardare il corso della giustizia italiana. Per accedere a un fondo patrimoniale servono almeno sei mesi, ma dopo gli appelli possono passare anche più di quattro anni. Fanno guadagnare tempo e, in caso di inchieste o azioni della magistratura, a volte permettono di tenere al riparo i beni dai sequestri.