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Fondi obbligazionari, sono davvero sicuri?

Fondi obbligazionari, sono davvero sicuri?

Fondi obbligazionari, in Europa c'è il boom. Secondo l'ultimo report sui flussi dei fondi in Europa redatto da Morningstar, i comparti obbligazionari hanno raccolto 26,5 miliardi di euro, record mensile. A questi dati si aggiungono quelli relativi all'inizio dell'anno: in questo caso, i fondi bond hanno ottenuto negli ultimi 12 mesi ben 209 miliardi. Complessivamente, poi, i fondi aperti a lungo termine hanno avuto flussi netti pari a 154 miliardi da gennaio 2013.

Il perchè di questa scelta viene spiegata dagli esperti come la ricerca da parte degli investitori verso rendimenti sicuri.
In realtà, è ormai noto come questi fondi siano soggetti a notevoli oscillazioni soprattutto quando ci sono forti variazioni dei tassi di interesse.

Intanto, spieghiamo cosa sono i fondi obbligazionari: sono titoli di prestito con una durata limitata, emessi da istituzioni pubbliche statali e parastatali, organizzazioni internazionali o imprese e possono essere a breve, medio e lungo termine.
Durante l'acquisto, l'obbligazionista riceve per un determinato lasso di tempo denaro a un tasso fisso, anche se le stesse obbligazioni possono mutare valore durante la durata prestabilita. La stabilità dipende principalmente dall'affidabilità creditizia dell'emittente (quindi Germania o Svizzera) e dalla durata, anche se il ruolo determinante lo gioca molto il tasso di interesse. Perciò, quando i tassi aumentano, i prezzi delle obbligazioni scendono.
In realtà, quella della "beffa" della proficuità dei fondi obbligazionari è stata più volte denunciata dalle associazioni di consumatori, convinti che le banche propongano ai clienti investimenti finanziari più proficui per loro che per i loro obbligazionisti.

L'ultima denuncia arriva dall'Aduc, Associazione per i diritti degli utenti e consumatori: molti investitori, digiuni di conoscenze applicate al mondo della finanza, chiedono consiglio alla loro banca o ai promotori finanziari. Questi, a loro volta, venderanno prodotti che convengono a loro stessi. Tra questi, proprio i fondi obbligazionari, che - secondo l'Aduc e Assogestioni - nelle circostanze attuali non dovrebbero essere sottoscritti. Vediamo perchè.

A spiegarlo, Alessandro Pedone, consulente Aduc: "L'andamento dei fondi obbligazionari dipende dalla somma dei flussi cedolari che ricevono dai titoli posseduti, ma anche dall'andamento del prezzo delle obbligazioni che hanno in pancia". Il prezzo delle obbligazioni dipende poi, come abbiamo visto, dall'andamento dei tassi d'interesse. Perciò, immaginiamo un fondo che ha acquistato solo un BUND tedesco a 10 anni, comprato a 100 quando aveva un rendimento del 3%. "Una quota del fondo, allora, valeva 100 euro. Dopo due anni il fondo ha incamerato due cedole - 6 euro a quota -  ed ha applicato costi per 3 euro a quota. Quindi se il prezzo del BUND non fosse modificato, il valore della quota oggi sarebbe di 103 euro", spiega Pedone. Però...


Però nel frattempo i tassi sono scesi all'1%, e per la teoria, il rendimento dovrebbe essere proficuo, con un rendimento del 9% medio annuo. Invece non è così. "Il momento per comprare fondi obbligazionari - spiega Pedone -  è quando si pensa che i tassi d'interesse abbiano buoni margini per scendere, non quando siamo arrivati a tassi che sono ormai ampiamente sotto l'inflazione. [...] Acquistare fondi obbligazionari quando i tassi medi di mercato sono così bassi, significa avere praticamente la certezza di rimettere dei soldi in termini reali nel medio termine". Il pericolo, secondo i dati, sta proprio nei fondi obbligazionari  a medio-lungo termine, che genereranno ingenti perdite in termini reali: "prima o poi i tassi dovranno pur risalire ed allora saranno guai grossi".
 
Se si guarda poi la media storica degli ultimi dieci anni dei rendimenti di questi fondi, si scoprirà che anche quelli più sicuri sono sotto da anni sotto l'inflazione, con il risultato di generare investimenti negativi. Un problema che coinvolge ormai tutte le tipologie di obbligazioni, tranne quelli più a lungo termine.
Cosa fare allora? "E' preferibile, in questa fase - conclude Pedone - acquistare singole obbligazioni che quantomeno con il passare del tempo riducono la durata (diversamente dai fondi obbligazionari che tendono ad avere una duration costante) e non si pagano costi sui già risicatissimi rendimenti".