Ford inventa un dispositivo che fa vedere il paesaggio ai ciechi
Cieco dalla nascita, per la prima volta ha percepito il paesaggio che lo circonda. Antonio Bruno, 42 anni, dal finestrino di un’automobile è riuscito a immaginare l’aspetto delle dolomiti e i colori del Lago Ghedina. Magia? Macché. Tutto merito di “Feel the View”, un dispositivo progettato da Ford Italia e sviluppato da GTB Roma, assieme ad Aedo, una startup italiana.
Come funziona
Si applica al finestrino di un’auto, in questo caso una Ford Ecosport, il prototipo di Feel the View decodifica il paesaggio, catturando e trasformando le foto scattate dalla fotocamera integrata in stimoli sensoriali aptici, non visivi, ma percepibili attraverso il tatto e l’udito.
Trasforma le immagini in vibrazioni
La foto scattata dal dispositivo viene convertita dal software interno in un’immagine in scala di grigi ad alto contrasto, che viene poi riprodotta sul vetro del finestrino, grazie all’uso di speciali LED. Basta toccare il display per percepire le vibrazioni, con 255 differenti intensità: minore è la gradazione di grigio, maggiore è l’intensità di vibrazione. Si può così esplorare tutto il finestrino e ricostruire mentalmente il panorama che ci sta passando di fianco.
L’algoritmo
“L’immagine viene convertita con un algoritmo sviluppato ad hoc, che utilizza una tecnica particolare per riconoscere le immagini definendone la forma pura”, spiega Giuseppe d’Ambrosio, responsabile di Aedo, startup specializzata nello sviluppo di tecnologie a supporto di persone non vedenti.
Il risultato
Il meccanismo funziona perché Antonio, pur non vedendo, è riuscito a immaginare quel paesaggio. “Avevo davanti a me per la prima volta l’immagine di una montagna innevata – commenta su Libero – e passando dalla montagna al cielo ho avuto la sensazione di finire nella panna, con un cambio di vibrazione che mi portava dentro a un mare lattiginoso: il cielo di nuvole chiare tipico delle giornate più fredde”. Il prossimo giro Antonio lo vorrebbe fare a Venezia, con Feel the View, ovviamente: “Capire le variazioni di colori della laguna sarebbe l’emozione più grande”.
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