Forex, dollaro scivola mentre investitori valutano salvataggio Credit Suisse
WASHINGTON/LONDRA (Reuters) - Il dollaro perde terreno con gli investitori che hanno reagito nervosamente all'acquisizione a prezzo ridotto da parte di UBS della rivale Credit Suisse.
Nella giornata di ieri UBS ha accettato di acquistare Credit Suisse per 3 miliardi di franchi svizzeri (3,23 miliardi di dollari) e di accollarsi fino a 5,4 miliardi di dollari di perdite, in una acquisizione organizzata in fretta e furia dalle autorità svizzere.
L'indice del dollaro statunitense - che misura la valuta rispetto ai sei principali concorrenti - è sceso dello 0,472% a 103,300 il giorno successivo all'annuncio della fusione, dopo il calo dello 0,73% della scorsa settimana.
In base all'accordo, i detentori di 17 miliardi di dollari di obbligazioni Additional Tier-1 (AT1) di Credit Suisse non saranno ricompensati. Questo ha generato l'ira di parte degli obbligazionisti, che pensavano di essere più protetti degli azionisti, e ha innervosito i detentori di obbligazioni AT1 di altre banche.
"La preoccupazione immediata è che le obbligazioni AT1 siano state completamente svalutate, il che è contrario alle convenzioni, perché si suppone che i detentori di azioni siano maggiormente a rischio rispetto agli obbligazionisti", commenta Alvin Tan di RBC Capital Markets. "Questo è sconcertante per molte persone".
L'euro guadagna lo 0,53% sul dollaro, scambiando a 1,0720 dollari, mentre la sterlina britannica si attesta a 1,2249 dollari, in rialzo di 0,62%.
Il dollaro perde lo 0,04% rispetto al franco svizzero e cambia a 0,926.
Nell'ambito degli sforzi compiuti dalle autorità di tutto il mondo per rafforzare la fiducia nel sistema bancario globale, ieri le banche centrali si sono mosse per rafforzare il flusso di contanti in tutto il mondo.
La Federal Reserve statunitense ha offerto swap giornalieri di valuta per garantire che le banche di Canada, Gran Bretagna, Giappone, Svizzera e della zona euro abbiano i dollari necessari per operare, riproponendo azioni intraprese durante la crisi Covid del 2020.
I rendimenti del Treasury americano a 10 anni sono al 3,5%, con gli investitori che si sono lanciati sui titoli di Stato, considerati beni sicuri, scommettendo che la Federal Reserve farà fatica ad aumentare ulteriormente i tassi di interesse.
Una certa quota di incertezza rimarrà comunque fino a mercoledì, quando arriverà la decisione della Fed sui tassi.
Attualmente i tassi si attestano tra il 4,5% e il 4,75%. Gli operatori si aspettano un picco dei tassi a maggio, intorno al 4,8%, seguito da una serie costante di tagli fino alla fine dell'anno.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Antonella Cinelli)