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Forte scossa di terremoto in Turchia e Siria, oltre 2.400 morti, brutto tempo peggiora situazione

Persone si radunano mentre i soccorritori cercano i sopravvissuti sotto le macerie, dopo un terremoto nella città di Jandaris, controllata dai ribelli in Siria

DIYARBAKIR/ANKARA, TURCHIA (Reuters) - Continua a salire il bilancio dei morti del violento terremoto che ha colpito la Turchia centrale e il nord-ovest della Siria, radendo al suolo edifici residenziali e aggiungendo ulteriore distruzione alle città siriane già devastate da anni di guerra.

Le persone che hanno perso la vita sotto le macerie dei palazzi crollati sono oltre 2.400 e migliaia sono i feriti.

Il terremoto di magnitudo 7,8 registrato stamattina prima dell'alba in una rigida notte invernale, è stato il più grave che abbia mai colpito la Turchia in questo secolo. Alla prima scossa ne è seguita nel primo pomeriggio un'altra intensa di magnitudo 7.7.

Non è stata immediatamente chiara l'entità dei danni causati dal secondo sisma, che, come il primo, è stato avvertito in tutta la regione e ha messo in pericolo i soccorritori, che con fatica tentano di estrarre le vittime dalle macerie, spesso rimuovendo i pezzi di muratura a mani nude.

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"Siamo stati scossi come in una culla. Eravamo in nove a casa. Due dei miei figli sono ancora tra le macerie, li sto aspettando", ha detto una donna, con un braccio rotto e ferite sul volto, parlando dentro un'ambulanza vicino alle macerie dell'edificio di sette piani in cui viveva, a Diyarbakir, nel sud-est della Turchia.

In Turchia, il bilancio delle vittime è di 1.541 persone, secondo l'agenzia per la gestione dei disastri. Almeno 928 sono le persone che hanno perso la vita in Siria, secondo quanto riportat dal governo di Damasco e dalle Nazioni Unite.

La scarsa connessione internet e le strade danneggiate fra le città più colpite dal sisma nel Sud della Turchia stanno complicando gli sforzi dei soccorritori.

Le temperature in alcune aree sono attese scendere vicino al punto di congelamento nel corso della notte, peggiorando le condizioni degli sfollati. Oggi è caduta la pioggia dopo le tempeste di neve che hanno colpito il Paese nel fine settimana.

Il presidente Tayyip Erdogan, che si prepara alle elezioni il prossimo maggio, ha parlato di un disastro storico e del peggiore terremoto che ha colpito la Turchia dal 1939, sottolineando che le autorità stanno facendo tutto il possibile.

"Tutti stanno mettendo il cuore e l'anima negli sforzi, sebbene la stagione invernale, il freddo e il terremoto che si è verificato durante la notte rendano le cose più difficili", ha commentato.

Le riprese in diretta dell'emittente statale turca Trt hanno mostrato il crollo di un edificio nella provincia meridionale di Adana a seguito della seconda scossa. Non è stato subito chiaro se l'edificio fosse stato evacuato.

In Siria, Paese già devastato da più di 11 anni di guerra civile, il ministero della salute ha riferito che 538 persone sono morte e più di 1.326 ferite. Nella regione del Nord-ovest, controllata dai ribelli siriani, un portavoce delle Nazioni Unite ha fatto sapere che sono morte 390 persone.

A Diyarbakir, i giornalisti di Reuters hanno visto dozzine di soccorritori fare ricerche tra un cumulo di detriti - ciò che restava di un grande edificio - e trascinare via frammenti di rottami nel tentativo di trovare sopravvissuti. Di tanto in tanto i soccorritori alzavano le mani e chiedevano silenzio, per ascoltare possibili segni di vita.

Alcuni uomini trasportavano una ragazza avvolta da coperte fuori da un edificio crollato nella città. A Izmir, le riprese dei droni hanno mostrato i soccorritori in piedi in cima a una collina di macerie dove prima sorgeva un edificio, mentre cercavano di tenere sollevate delle lastre di muratura.

Dai filmati diffusi su Twitter, è possibile vedere due edifici vicini che crollano uno dopo l'altro ad Aleppo in Siria, riempiendo la strada di polvere.

Due abitanti della città, gravemente danneggiata dalla guerra, hanno raccontato che gli edifici erano caduti nelle ore successive al sisma, avvertito anche a Cipro e in Libano.

'COME L'APOCALISSE'

Nella città di Jandaris, controllata dai ribelli siriani, nella provincia di Aleppo, un cumulo di cemento, barre d'acciaio e fagotti di vestiti giace nel luogo dove un tempo sorgeva un edificio a più piani.

"C'erano 12 famiglie laggiù. Non ne è uscita una sola. Nemmeno una", ha detto un giovane magro, con gli occhi spalancati per lo shock e una mano fasciata.

Raed Fares dei Syrian White Helmets, un servizio di soccorso nel territorio controllato dai ribelli noto per aver estratto le persone dalle rovine degli edifici distrutti dagli attacchi aerei, ha affermato di essere in "una corsa contro il tempo per salvare le vite di coloro che si trovano sotto le macerie".

Abdul Salam al Mahmoud, un siriano della città di Atareb, ha detto che sembrava fosse "l'apocalisse".

Il bilancio delle vittime nella Siria nordoccidentale dovrebbe aumentare, secondo un portavoce dell'ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari nella Siria nordoccidentale.

"Abbiamo avuto a che fare con eventi meteorologici e tempeste di neve, ma niente sulla scala di un terremoto di questa portata. Si aggiunge solo a tutti i livelli di sofferenza", ha affermato Madevi Sun-Suon, il portavoce Onu.

La televisione di stato siriana ha mostrato filmati di squadre di soccorso alla ricerca di sopravvissuti sotto forti piogge e nevischio. Il presidente Bashar al-Assad ha tenuto una riunione di gabinetto di emergenza per esaminare i danni e discutere i prossimi passi, come ha reso noto il suo ufficio.

La gente a Damasco e nelle città libanesi di Beirut e Tripoli è corsa in strada e ha preso le auto, allontanandosi dai propri edifici per paura che crollassero, hanno riferito dei testimoni.

Dai filmati dell'emittente CNN Turk, risultano gravi danni allo storico castello di Gaziantep.

Nella città turca di Malatya, un soccorritore è entrato strisciando in un edificio crollato, per cercare di identificare un sopravvissuto intrappolato sotto le macerie, come si vede da un filmato rilasciato dall'Autorità turca per la gestione dei disastri e delle emergenze (Afad).

LE OFFERTE DI AIUTO

Erdogan ha affermato che 45 Paesi si sono offerti di aiutare negli sforzi di ricerca e soccorso.

Gli Stati Uniti sono "profondamente preoccupati" per il terremoto e monitorano attentamente gli eventi, ha scritto su Twitter il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan. "Siamo pronti a fornire tutta l'assistenza necessaria", ha aggiunto.

Secondo l'US Geological Survey, il sisma avvenuto nella notte ha colpito a una profondità di 17,9 km. L'istituto ha riportato una serie di terremoti, uno di magnitudo 6,7.

La regione si trova a cavallo di linee di faglia sismiche.

"La combinazione di elevata magnitudo e profondità ridotta ha reso questo terremoto estremamente distruttivo", ha spiegato Mohammad Kashani, professore associato di ingegneria strutturale e sismica presso l'Università di Southampton.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Claudia Cristoferi, Stefano Bernabei)