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Forte speculazione sulle banche in vista stress test

Chiudono quasi tutte sopra la parità le borse europee in una seduta che era partita con il piede sbagliato. Da segnalare la buona performance di Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che, dopo aver toccato un minimo da due settimane a questa parte (a 16.380 punti, -1,7%), è riuscito a recuperare tutte le perdite chiudendo in lieve territorio positivo. L’attenzione degli operatori rimane incentrata sulle banche in vista degli stress test. Sebbene la situazione italiana rimanga quella più calda, causa Monte dei Paschi (Milano: BMPS.MI - notizie) di Siena, fuori i confini nazionali la situazione non è certamente migliore. A conferma di ciò, c’è la nota pubblicata stamane da Commerzbank (Xetra: CBK100 - notizie) , banca numero 2 in Germania, che ha fatto sapere che nel corso del 2° trimestre dell’anno il Cet1 si è abbassato di 50 punti base, arrivando a 11,5%. I conti che saranno rilasciati la prossima settimana non preannunciano nulla di buono, tanto che il titolo è arrivato a perdere il 7%, avvicinandosi ai minimi storici a 5,30 euro. A questo punto, occorre tenere sotto osservazione le trimestrali che arriveranno dai colossi bancari europei nei prossimi giorni.

Sul fronte interno, la situazione rimane incandescente intorno a Monte dei Paschi di Siena, oggetto di forte volatilità questa mattina. Il titolo, dopo esser arrivato a perdere l’8%, ha azzerato i cali e ha oscillato a lungo intorno alla parità, chiudendo poi con un -15. La speculazione è tanta sul titolo, che negli ultimi giorni sembra aver pagato caro più il ritardo nell’azione del governo sul piano della cessione di NPL e non l’eventuale bocciatura ai prossimi stress test, evento questo a cui il mercato si sta già preparando. Nonostante i recenti rumors parlino di un lancio immediato di Atlante 2 (a cui aderirebbero anche le casse di previdenza dei professionisti e la Cdp), la situazione non sembra ancora sbloccarsi. Difficile ormai aspettarsi qualcosa di concreto prima di venerdì. Probabilmente solo un forte ritorno delle tensioni a partire da lunedì potrebbe velocizzare il processo decisionale che vede coinvolto il governo. Saranno i mercati ad aggiungere fretta al governo. Sebbene la soluzione privata sia quella preferita da tutti, difficile che il salvagente per l’istituto senese arrivi da qui. ll titolo rimane suscettibile di un ritorno sui minimi storici toccati a inizio mese (a 0,2530 euro) e di aggiornali. Crediamo che la discesa possa fermarsi tra 0,20-0,18 euro. Tentativi di rimbalzo, nel caso di intervento pubblico, potrebbero trovare una forte resistenza a 0,45 (+60% dai livelli attuali).

Visto il comportamento di oggi, continuiamo a credere che i mercati cercheranno di dare seguito al rimbalzo ancora nelle prossime sedute. Un driver importante potrebbe essere la Federal Reserve, la cui riunione, iniziata oggi, terminerà domani sera con il consueto comunicato. Sarà importante capire come reagiranno i vari governatori ai buoni dati macro che continuano ad arrivare dall’economia a stelle e strisce (oggi le vendite di nuove case a giugno sono cresciute al ritmo maggiore da oltre 8 anni) e dalle trimestrali. Intanto questa sera, sarà il colosso tecnologico Apple (NasdaqGS: AAPL - notizie) a rilasciare i conti a mercati chiusi.

Proprio i buoni dati Usa ha alimentato gli acquisti sul biglietto verde, che questo pomeriggio ha guadagnato terreno sia verso euro che verso yen. Si sono arrestate invece le vendite sul rublo, che ha risentito del calo del greggio. Proprio stamane, il Brent è scivolato per la prima volta da aprile sotto i 45 dollari, mentre il WTI si è fermato a 42 dollari/barile.

VINCENZO LONGO

Market Strategist

Autore: IG Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online