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Francia, Italia, Spagna chiedono che Big Tech condividano costi rete Ue - documento

Un telefono cellulare con il logo di Facebook è visibile davanti al nuovo logo dopo il rebranding in Meta, in questa illustrazione scattata il 28 ottobre 2021.

di Giuseppe Fonte e Elvira Pollina

MILANO (Reuters) - Francia, Italia e Spagna chiedono alla Commissione europea una norma che garantisca che le Big Tech finanzino, in parte, le infrastrutture di telecomunicazioni Ue, secondo un documento visto da Reuters.

E' la prima volta che i tre governi esprimono una posizione comune sulla questione.

Le autorità di regolamentazione Ue hanno detto a maggio che avrebbero valutato se i giganti del tech Alphabet Google, Meta e Netflix debbano sostenere alcuni dei costi di potenziamento delle reti di telecomunicazioni.

Nel documento congiunto, i tre governi sottolineano che i sei maggiori provider di contenuti rappresentano il 55% del traffico Internet. "Questo genera costi specifici per gli operatori europei di telecomunicazioni in termini di capacità, in un momento in cui stanno già investendo moltissimo nella parte più costosa delle reti con 5G e Fiber-To-The-Home", si legge.

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I tre Paesi chiedono alle reti di telecomunicazioni europee e ai grandi provider di contenuti online di pagare una quota equa dei costi di rete. "Chiediamo una proposta legislativa... che assicuri che tutti i player del mercato contribuiscano ai costi delle infrastrutture digitali", spiega il documento.

Due fonti del governo italiano hanno confermato i contenuti del documento. Secondo una delle fonti il governo italiano, in carica per gli affari correnti in vista del voto di fine settembre, darà sostegno informale all'iniziativa.

Al momento non è stato possibile avere un commento dai governi di Francia e Spagna.

Secondo uno studio pubblicato dalla lobby delle tlc Etno a inizio anno, un contributo annuale di 20 miliardi di euro ai costi di rete da parte dei giganti tech potrebbe dare una spinta di 72 miliardi all'economia Ue.

Tuttavia, gli attivisti per i diritti digitali hanno avvertito che far pagare alle grandi multinazionali tecnologiche i costi delle reti potrebbe mettere a rischio le regole di neutralità della rete.

Qualsiasi proposta legislativa dovrebbe "garantire l'equità tra gli utenti in conformità con le regole di neutralità della rete, che è un principio fondamentale che dobbiamo assolutamente preservare", si legge nel documento congiunto.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Claudia Cristoferi)