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Ftse Mib (-2,1%) travolto da BPM e Bco Popolare: quali paure?

Giornata davvero sanguinosa quella odierna per Banca Popolare di Milano (Milano: PMI.MI - notizie) e Banco Popolare (Amsterdam: PB8.AS - notizie) , finiti nella morsa dei ribassisti. I due titoli sono stati sospesi già in più di un'occasione per eccesso di ribasso, continuando a perdere terreno a grandi passi e appesantendo così l'andamento del Ftse Mib che al momento cede poco più del 2% a poca distanza dall'area dei 17.500 punti.

L'andamento odierno di BPM (Other OTC: BPMI - notizie) e di Bco Popolare

Banca Popolare di Milano dopo aver chiuso la sessione di ieri con un rialzo di circa un punto e mezzo lascia sul parterre il 9,25% a 0,505 euro, con oltre 86 milioni di azioni scambiate, rispetto alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 67 milioni di pezzi.

Il bilancio è ancora più pesante per Banco Popolare già da alcuni giorni nel mirino dei venditori. Il titolo, archiviata la sessione di ieri con un rosso di oltre il 3%, quest'oggi sprofonda del 13,84% a 4,17 euro, con oltre 13 milioni di azioni transitate sul mercato fino ad ora, rispetto alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 6,8 milioni di pezzi.

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Banco Popolare: i conti trimestrali e i dettagli sull'aumento

Ad alimentare le vendite su Banco Popolare contribuiscono le ultime indicazioni relative all'aumento di capitale da 1 miliardo di euro, propedeutico alla fusione con Banca Popolare di Milano. La ricapitalizzazione sarà effettuata in un'unica soluzione e sarà realizzata interamente con diritto di opzione.
Questo rende più delicata e rischiosa l'operazione in un momento in cui Banco Popolare non presenta certo risultati brillanti.

Il gruppo ha chiuso il primo trimestre con una perdita netta di 313,58 milioni di euro, rispetto all'utile di 208,78 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato di gestione è sceso del 45,8% a 416,27 milioni di euro, mentre i proventi operativi sono calati del 17,6% a 786,21 milioni. IL margine di interesse è calato da 387,1 a 351,5 milioni di euro, mentre le commissioni nette hanno riportato una contrazione del 24,7% a 316,8 milioni di euro.

Quanto alla posizione patrimoniale il Common Equity Tier 1 è sceso dal 13,2% di fine 2015 al 12,5%, complice la perdita del primo trimestre.

Gli analisti di Equita SIM parlano di risultati sotto le attese per via dell'aumento del coverage pre-fusione. La SIM milanese ha deciso di rivedere al ribasso del 18% le stime su Banco Popolare e così le previsioni sull'utile combined 2019 scendono da 1 miliardo a 934 milioni di euro. Confermata comunque la view positiva sul titolo che resta da acquistare con un prezzo obiettivo ridotto da 13,5 a 11,8 euro.

Anche Banca IMI continua a caldeggiare lo shopping con un target price a 9,4 euro, segnalando però che le sue stime pro-forma per il 2016 sono ora eccessivamente ottimistiche alla luce della debolezza maggiore del previsto mostrata dai ricavi core.

Meno bullish la view di Icbpi che su Banco Popolare mantiene fermo il rating "neutral" con un fair value a 8,3 euro. Gli analisti non sono stupiti dalla negativa performance del titolo, appesantita inevitabilmente dalla debole redditività del primo trimestre e dalla revisione al ribasso delle stime di consensus a poche settimane dall'avvio dell'aumento di capitale.

Cauti anche i colleghi di Fidentiis che consigliano di mantenere il titolo in portafoglio, focalizzando l'attenzione sulla debolezza dei ricavi core, solo in parte compensata dal trading e dai costi migliori delle attese.

La trimestrale di BP Milano e i giudizi degli analisti

Il pessimo andamento registrato oggi da Banco Popolare pesa anche su Banca Popolare di Milano che risente dei timori degli investitori relativamente all'aumento di capitale da 1 miliardo di euro.
Questo fa passare in secondo piano le buone indicazioni arrivate dal primo trimestre, visto che Banca Popolare di Milano ha riportato un utile netto in calo da 67,6 a 48,3 milioni di euro, mentre il margine di interesse è salito del 5,3% a 206,5 milioni di euro.
Le (Taiwan OTC: 8490.TWO - notizie) commissioni nette sono aumentate del 2%, mentre i crediti deteriorati hanno riportato una contrazione del 2,2% a 3,617 miliardi di euro. Sul fronte della posizione patrimoniale si segnala che il Common Equity Tier 1 a fine marzo è pari all'11,64%.
I numeri del primo trimestre sono stati definiti migliori delle attese da Equita SIM che parla di risultati di buona qualità in quanto derivanti da elementi strutturali.
Gli analisti confermano le stime per il triennio 2016-2018, ribadendo la raccomandazione "buy" su Banca Popolare di Milano, il cui prezzo obiettivo viene rivisto al ribasso da 1,09 a 0,83 euro.
La stessa strategia viene suggerita da Banca IMI che fissa un target price a 0,97 euro sulla scia dei positivi risultati trimestrali. Secondo gli analisti però gli stessi non si potranno ripetere nei prossimi trimestri per via del debole impatto negativo sul margine di interesse della cessione dei titoli di Stato.

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