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Ftse Mib ancora affossato dalle banche. Deboli le altre Borse

L'ultima seduta della settimana si è chiusa in positivo per la piazza azionaria giapponese che ha visto il Nikkei 225 mettere a segno un progresso dello 0,59%. L'indice nipponico ha beneficiato dell'ulteriore indebolimento dello yen nei confronti del dollaro, salito sui massimi da inizio giugno dopo che la Yellen ha dichiarato ieri che un rialzo dei tassi di interesse in America è molto vicino.
Il movimento favorevole sul fronte valutario ha spinto così l'indice Nikkei 225 su livelli che non si vedevano più da inizio anno.

Ancora incertezza per le Borse europee che dopo un avvio positivo non sono riuscite a mantenersi al di sopra della parità, virando in territorio negativo. Il Dax30 cala dello 0,19%, mentre il Cac40 e il Ftse100 scendono rispettivamente dello 0,54% e dello 0,63%.

Sul fronte macro è stato diffuso in Germania l'indice dei prezzi alla produzione che ad ottobre ha evidenziato una variazione positiva delo 0,7% rispetto al calo dello 0,2% precedente, superando le attese del mercato che si era preparato ad un incremento meno corposo dello 0,2%.

Questa mattina il presidente della BCE (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) , Mario Draghi, ha tenuto un discorso nel quale ha dichiarato che la ripresa economica in Europa prosegue ad un ritmo moderato ma stabile, aggiungendo che la stessa dipende dalla prosecuzione del sostegno monetario.

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Ad avere la peggio intanto è Piazza Affari che vede il Ftse Mib scendere in area 18.250, con una flessione dell'1,85%.
Poche le blue chips capaci di muoversi in controtendenza e si tratta di Campari (Milano: CPR.MI - notizie) che sale dello 0,57%, seguito da Exor che avanza dello 0,32%, mentre Recordati (Londra: 0KBS.L - notizie) e Salvatore Ferragamo (Londra: 0P52.L - notizie) mostrano un rialzo dello 0,19% e dello 0,1%.

Sotto pressione i titoli del settore bancario con Banco Popolare (Amsterdam: PB8.AS - notizie) e Banca Popolare di Milano (Milano: PMI.MI - notizie) in caduta entrambi di cinque punti percentuali. Forti vendite anche su Banca Popolare dell'Emilia Romagna e Banca Monte Paschi che flettono del 4,65% e del 4,03%, mentre Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) continua a perdere terreno con un rosso di oltre il 3% all'indomani della presentazione del nuovo business plan.

In calo del 2,97% Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) , tallonato da Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) che arretra del 2,82%, mentre Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) mostra una flessione del 2,8% dopo che il gruppo ha fatto sapere che sta esaminando una serie di opzioni tra cui un possibile aumento di capitale.

In rosso dell'1,36% Buzzi Unicem (Londra: 0NVQ.L - notizie) anche se Exane ha confermato la raccomandazione "outperform" sul titolo, con un prezzo obiettivo alzato da 24 a 25 euro, mentre Bernstein ha ribadito il rating "outperform", con un fair value ritoccato verso l'alto da 24 a 24,5 euro.
Su Terna, che intanto cede l'1,25% è intervenuto il Credit Suisse (IOB: 0QP5.IL - notizie) che ha migliorato il rating da "underperform" a "neutral", con un target price a 4,1 euro.

Sul fronte macro Usa si guarderà al Superindice di ottobre che dovrebbe mostrare una variazione positiva dello 0,1% rispetto allo 0,2% precedente.
In calendario un discorso di James Bullard, presidente della Fed di St.Louis, ma a prendere la parola sarà anche Esther George, a capo della Fed di Kansas City, oltre a Rob Kaplan, presidente della Fed di Dallas.

Oggi si conosceranno i conti degli ultimi tre mesi di Abercrombie & Fitch (Francoforte: 903016 - notizie) e di Foot Locker (NYSE: FL - notizie) , dai quali ci si attende un utile per azione pari rispettivamente a 0,22 e a 1,1 dollari.

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