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Ftse Mib: area 24.000 è una calamita. I titoli da monitorare

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista a Pietro Paciello, analista tecnico indipendente, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulla situazione di Piazza Affari e sulle strategie da seguire per diversi titoli. Pietro Paciello è autore del libro appena pubblicato TRADING PLAN. Per info clicca qui.

La scorsa settimana aveva parlato della possibilità di ulteriori allunghi per il Ftse Mib che avrebbero ripristinato l'ipotesi di un ritorno in area 24.000. Ci conferma questo target nel breve visto il movimento delle ultime sedute?

Confermo assolutamente gli obiettivi indicati la scorsa settimana visto che il Ftse Mib ha anche superato i massimi dello scorso anno in area 23.100, peraltro con una fase di rallentamento di brevissima durata nella sessione di ieri, ma con un indice italiano che si è mosso in controtendenza rispetto ad esempio al Dax. Questo testimonia che l'area dei 24.000 sembra essere una sorta di calamita che attrae il mercato, indipendentemente dallo scenario circostante, per cui credo che andremo a completare questa gamba rialzista.

Il Ftse Mib arriverà in area 24.000 in forte ipercomprato e la mia idea è che una volta raggiunto questo livello liquiderò tutte le mie posizioni, per cui non mi aspetto che si vada facilmente al di sopra della stessa.
Sono rimasto un po' sorpreso ieri dala forza che il mercato ha mostrato nell'andare ad archiviare velocemente il massimo del 2017, ma questa forza è la testimonianza dell'attrazione fatale di area 24.000.

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Mi aspetto che venga completato il target di lungo termine del Ftse Mib e non vedo al momento particolari rischi al ribasso. Peraltro per poter parlare di ripiegamenti, se vogliamo fare riferimento a dei supporti validi, dobbiamo dire che l'analisi va aggiornata.

Solo una chiusura dell'indice al di sotto dei 22.200 punti inizierebbe ad essere un segnale di debolezza, mentre se anche il Ftse Mib dovesse muoversi all'interno dell'intervallo tra i 22.200 e i 24.000 punti, si tratterebbe di un trading range e non di un segnale di indebolimento.

Nel settore bancario cosa può dirci di Ubi Banca e Banco BPM?

Mi piace sottolineare che il mercato ha davvero un sincronismo perfetto: ero un po' perplesso per il fatto che fosse solo la galassia Fiat a sostenere Piazza Affari, ma immaginavo che prima o poi ci sarebbe stata una rotazione settoriale. I bancari erano rimasti palesemente indietro e ieri c'è stato un grande rimbalzo dei due big quali Unicredit e Intesa Sanpaolo, e ora si va a cercare nel settore qualcosa che ancora non performa.

Per Ubi Banca dal punto di vista strutturale non c'è nulla di nuovo da dire in senso negativo, anzi sottolineo che è molto interessante la conferma della violazione della sessione di ieri. Si mantiene forte l'interesse sul titolo, con un target in zona 4,14 euro, precedente zona di massimi relativi dove c'è stato un triplo massimo intermedio che credo sia l'obiettivo minimo da attendersi in questa dinamica.

In aggiunta a ciò, Ubi Banca ancora una volta sale con una bellissima divergenza rialzista, per cui secondo il mio modello di analisi ci sono tutti gli elementi per assistere ad un movimento di mercato abbastanza corposo ed interessante.
Per Ubi Banca confermo il primo target a 4,14 euro e in seguito si andrà ad adeguare l'analisi step by step, ma mi sembra ben costruito questo tentativo di apprezzamento del titolo.

Anche per Banco BPM ribadisco una chiara inversione di medio-breve partita qualche giorno fa e il segnale di buy-long si è avuto con una sessione di anticipo, quindi dal punto di vista pratico mi sembra che il titolo sconti un upside da quando si è portato sopra 2,65 euro.

L'ipotesi che mi sembra più probabile è che Banco BPM vada a realizzare un pull-back in area 3,35/3,4 euro, unico livello tecnico che vedo al momento. C'è una piccola zona di resistenza intermedia in area 2,95 euro e se supera anche questa ci sarà campo libero fino ai 3,35/3,4 euro.

Mi permetto di sottolineare che anche questa volta Banco BPM è partito con divergenza rialzista, quindi questo pattern sta caratterizzando in maniera sempre più insistente il modo in cui alcune dinamiche propulsive, sia rialziste che ribassiste, si stanno andando a sviluppare sul mercato.
La cosa mi fa molto piacere, essendo stato l'ideatore di questo pattern, ampiamente descritto nel mio libro "Trading plan".

Fca continua a mantenersi a poca distanza dai massimi storici aggiornati nelle ultime sedute. Vede ancora spazio al rialzo per questo titolo?

La mia sensazione è che sia tardivo e rischioso posizionarsi ora sul titolo che ha realizzato uno strappo non determinato dai canoni e dalle leggi abituali dell'analisi tecnica, visto che sono stati i rumors a creare l'estensione vista da inizio anno.

Credo che una zona d'accumulo per Fca sia l'area dove si era creata quella flag laterale intorno ai 15,5 euro. Per il momento a livello di pura analisi tecnica non riesco a costruire qualcosa di più interessante perchè il grafico è troppo esasperato al rialzo e non trovo punti di ingresso.
L'unico che posso ipotizzare è in area 15,5 euro, dove ci sarebbe la chiusura del gap-up lasciato aperto il 3 gennaio scorso.

Nel comparto del risparmio gestito quali indicazioni offrono i grafici per FinecoBank e Azimut?

FinecoBank presenta un trend quasi inarrestabile al rialzo e continua a performare benissimo. Quando i titoli si inerpicano così verticalmente e con questa continuità non si può fare altro che guardare ai supporti, per capire qualche potrebbe essere un'eventuale zona di indebolimento.

Nel caso di FinecoBank potrebbe essere area 8 euro, molto lontana dai livelli correnti e al momento il titolo non offre un rapporto rischio-rendimento equilibrato.
Andando a restringere l'analisi per cercare dei punti di contatto intermedi, mi sembra che possiamo ipotizzare un supporto dinamico interessante anche a 8,6 euro, ma ripeto che quando vedo delle strutture così verticali sono sempre cauto, perchè la redditività potenziale parametrata al rischio nonè favorevole per l'investitore.

Diversa la situazione per Azimut che rispetto a FinecoBank non ha performato così bene e ha accumulato un ritardo che potenzialmente potrebbe essere interessante.
Il titolo è entrato in una chiara dinamica ribassista da tempo ed è ancora inserito nella stessa, ma quando ha superato area 16 euro ha dato un segnale potenzialmente long di breve.

Questo potrebbe favorire estensioni verso i 17,4 euro, quindi c'è spazio al rialzo e mi piace sottolineare che Azimut ha avuto una reazione molto bella in area 15 euro, 50% di Fibonacci dell'upside che ha caratterizzato l'intero 2017. Questo mi dimostra che il titolo è molto tecnico ed è lavorato da operatori qualificati, per cui dovrebbe continuare a comportarsi in maniera abbastanza efficace dal punto di vista dei movimenti di analisi.

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