Annuncio pubblicitario
Italia markets open in 3 hours 5 minutes
  • Dow Jones

    38.790,43
    +75,63 (+0,20%)
     
  • Nasdaq

    16.103,45
    +130,25 (+0,82%)
     
  • Nikkei 225

    39.740,80
    +0,40 (+0,00%)
     
  • EUR/USD

    1,0873
    -0,0004 (-0,03%)
     
  • Bitcoin EUR

    59.979,32
    -3.019,97 (-4,79%)
     
  • CMC Crypto 200

    885,54
    0,00 (0,00%)
     
  • HANG SENG

    16.550,90
    -186,20 (-1,11%)
     
  • S&P 500

    5.149,42
    +32,33 (+0,63%)
     

Ftse Mib: attenzione al supporto dinamico in area 18.816,75

L'Italia cresce (lentamente) e questo non basta, non può bastare. Sia (Shanghai: 600009.SS - notizie) la Commissione europea che l'Ocse attraverso la diffusione dei loro recenti interventi, evidenziano lo stato del nostro paese come non ancora sufficientemente adeguato soprattutto rispetto all'intera zona euro. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) rapporto di Bruxelles, il commissario per gli Affari economici Pierre Moscovici sottolinea: il peso dell'attuale incertezza politica, l'incompleta riforma strutturale del sistema bancario e la più auspicata crescita economica trainata prevalentemente da un'occupazione vista in aumento solo sul piano delle ore lavorate anzichè per numero di nuovi occupati. Quest'ultimo mix di fattori vede una previsione di crescita dello 0,9% nel corso di quest'anno e dell'1,1% per il prossimo. Resta alto il rapporto debito/Pil pari al 133,3 nel 2017 e lievemente più basso a 133,2% nel 2018. Conseguenza diretta a queste stime, è demandata la predisposizione - con destinatario il Governo italiano - di un'azione correttiva per almeno lo 0,2% del Pil «entro aprile prossimo». Un eco al verdetto Ue arriva da Angel Gurria - segretario Ocse - che evidenzia la necessità di continuare sul cammino delle riforme attraverso una concentrazione dell'azione politica in chiave sia occupazionale che nel contesto della produttività fino ad estendere l'intervento sul sistema creditizio nazionale.

In una settimana, all'Italia, sono giunte le stesse conclusioni ma tratte da due soggetti diversi: un segnale concreto da attuare senza alcuna interpretazione. Una prima "reazione-azione" giunge dalla Camera con il via libera alla conversione in legge del decreto salva-risparmio: un iniziale passo di un lungo cammino che vede ancora intricato il nodo in chiave elettorale.

Nel corso dell'ottava borsistica appena conclusa, i sopracitati dati economici, non hanno avuto un grosso impatto sui corsi favorendo la registrazione di un saldo positivo settimanale di poco inferiore all'unità e con un indice Ftse MIB oltre quota 19.000 punti.

Dal punto di vista algoritmico si può assistere ad una leggera inversione da sell a neutral sull'insieme degli indicatori utilizzati: per entrambe le tipologie (leading e lagging) i valori sono per lo più modesti e pertanto molto soggetti a possibili ritorni in territorio negativo (sell signal). Da monitorare con attenzione il supporto dinamico posta in corrispondenza di area 18.816,75 / 18.762,11: una chiusura - sostenuta da un incremento dei volumi - inferiore a questi livelli di prezzo agevolerebbe una potenziale discesa fino a soglia 18.192,31 punti. Positivo invece il ritorno sopra quota 19.425,96 con target settimanale a 19.785,04 / 19.810,77 punti.

Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online