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FTSE MIB: cautela tra gli operatori. Molti i segnali di vendita

All'indomani del discorso di insediamento del neo Presidente eletto statunitense, sui mercati finanziari internazionali, si respira un'aria di velato timore. Non si percepisce quel senso di incertezza che fino a qualche giorno fa poteva essere rappresentato dagli scarsi volumi: quest'ultimi erano pressochè una stretta conseguenza - e consuetudinaria caratteristica - del periodo natalizio. Da oltre due ottave gli scambi hanno ripreso la loro consona ed abitudinaria vivacità ripiegando sulle loro principali medie periodali.

Da venerdì il tycoon a stelle e strisce ha preso ufficialmente le redini della più avanzata potenza mondiale. Il suo slogan "America First" ha già raggiunto il suo primo obiettivo ovvero la vittoria alla presidenza del suo fautore "The Donald": attualmente si può parlare senza ombra di dubbio di "Donald First" per "America First" si dovrà aspettare qualche tempo.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) suo discorso, il magnate Usa, con la sua affermazione "Compra americano e assumi americano" ha dato continuità alla sua precedente intenzione programmatica. Il mondo vive un paradosso: da una parte gli Stati Uniti d'America che vogliono "isolare" e "isolarsi" con logiche di protezionismo mentre dall'altra si presenta la Cina - ulteriore super potenza mondiale - dove a Davos, attraverso il suo primo rappresentante Xi Jinping, si fa portavoce della globalizzazione.

Un vero e proprio paradigma storico se non culturale. Spettatore - finora - inerme a questo radicale cambiamento la Russia.

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Le piazze finanziarie internazionali sembrano ormai rassegnate: ogni giorno si caratterizzerà non solo per l'andamento economico (attraverso la pubblicazione periodica di dati) ma soprattutto per le potenziali sortite (note quasi sempre per il pragmatismo - forse eccessivo - utilizzato) del nuovo presidente americano.

Il nostro principale indice (Ftse MIB) sembra ormai essere la rappresentazione più evidente di questo stato di stallo: ad un passo dalla soglia dei 19.000 punti, gli operatori si muovono con cautela come se fossero attenti al primo accenno di vendita massiccia sul future. Una lateralità dei corsi da oltre cinque settimane con tutti i principali indicatori (sia leading che langing) orientati alla vendita.

L'ottava si presenta alquanto contrastante: se da un lato abbiamo i corsi ormai prossimi alla parte alta (quota 19.575,32) dell'ODDS Probability Cone settimanale e con potenziale upside weekly fino a 19.712,84 punti, all'opposto si evidenza l'eventuale downside con range circoscritto da 18.924,68 a 18.792,65 punti.

La view rimane neutrale e pertanto flat sul mercato: solo il raggiungimento - e superamento in chiusura - di area 19.784,60 potrà consentire una prima analisi sulla fattibilità di un posizionamento long.

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