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AGI - Polemiche, urla, cartelli polemici ed espulsioni. È successo di tutto nell'aula del Consiglio regionale della Lombardia, dopo le comunicazioni del governatore Attilio Fontana sulla vicenda dei dati 'errati' che avevano portato la Regione in zona rossa. A lla fine gli espulsi dall'aula sono stati sei, tutti nelle file delle opposizioni, e le minoranze hanno abbandonato i lavori, sottolineando che da ora in poi presenzieranno in commissione Sanità solo quando si discuterà della nuova legge del sistema socio-sanitario o della pandemia. La seduta del Consiglio, si era aperta con l'intervento di Fontana, che ha difeso a spada tratta l'operato della Regione. "È - ha attaccato - una vergogna quello che sta succedendo, non lo dico per la mia giunta, ma per i lombardi che sono stufi di essere umiliati". Per il presidente "la misura alla quale questo Consiglio regionale è giunto è colma, la mancanza di rispetto ai lombardi è andata oltre i limiti del consentito". I flussi di dati sul covid forniti dalla Lombardia "sono sempre stati inviati correttamente, come validato sempre dall'ISS ogni settimana. I nostri dati sono sempre stati coerenti con i flussi provenienti dai sistemi informativi delle ATS, mantenendo anche le eventuali incompletezze senza interventi forzati da parte di Regione. I nostri tecnici non hanno mai inserito in modo artificioso dati: a noi interessa una valorizzazione realistica della pandemia, non forzare una lettura semplificatrice". Secondo Fontana "non è corretto che il destino di una regione possa essere legato ad un indicatore esile come RT Sintomi; non è possibile che i destini di milioni di persone siano affidati a dati esili, convenzionali e facoltativi". Il governatore ha quindi confermato che il ricorso al Tar sulla zona rossa "prosegue nel merito e verrà implementato con l'impugnazione dei verbali della Cabina di Regia e del CTS, nonché della parte dell'ordinanza del Ministero che fa riferimento ai quei verbali". E ha definito una "falsa notizia" la "mancata registrazione dei guariti". La protesta del consigliere Usuelli Subito dopo Fontana, ha preso la parola il consigliere lombardo di +Europa, Michele Usuelli, che ha chiesto di rendere pubblici tutti i dati disaggregati dell'epidemia di covid. Usuelli si è quindi alzato dal suo banco, andandosi ad inginocchiare davanti a Fontana e alla vicepresidente Letizia Moratti. Nel frattempo, M5s e Pd hanno tirato fuori cartelli con scritto: "Verità per la Lombardia", "Basta bugie" e "Ora basta". In risposta, dai banchi del centrodestra è partito il coro "a lavorare, andate a lavorare". Il presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi, è stato costretto a sospendere la seduta, dopo avere prima censurato e poi espulso dall'aula Usuelli, che è rimasto per circa un quarto d'ora in ginocchio. Il consigliere di +Europa si è alzato ed è uscito dall'aula solo quando sono arrivati degli agenti della Digos. La seduta del Consiglio regionale è ripresa dopo una sospensione di mezz'ora, ma Fermi è stato costretto a sospendere di nuovo i lavori dopo una manciata di minuti e questa volta la sospensione è stata decretata fino alle ore 14. Una volta fuori dall'aula, il consigliere Usuelli ha raccontato la sua versione dei fatti: "Non si è avvicinato nessuno della giunta, si sono avvicinati dei consiglieri della Lega a darmi delle monetine, quella di più grande valore era di 20 centesimi. Si sono messi a fare uno schermo per impedire alla stampa di filmare il mio atto di disobbedienza civile". Il consigliere di +Europa ha sostenuto che "è da giugno che la Lombardia dava all'Iss dati sbagliati per compilare l'Rt, l'ho segnalato già allora in un'interrogazione scritta. Tutte le regioni compilano i campi in modo giusto, tranne la Regione Lombardia". Alla ripresa delle 14, però, le cose non sono andate meglio. Le minoranze sono tornate a chiedere alla Regione di fornire i "dati disaggregati e trasparenti a disposizione di tutti, immediatamente". "Quest'aula altrimenti - ha detto il consigliere M5s, Dino Alberti - non può andare avanti". A queste dichiarazioni è seguito un intervento, per motivi personali, del consigliere Pd Pietro Bussolati, che ha nuovamente infiammato gli animi. Sono tornati fuori i cartelli delle opposizioni e del centrodestra. Alla fine il presidente dell'aula Fermi, ha prima censurato e poi espulso i consiglieri M5s Simone Verni, Dario Violi, Massimo De Rosa, Nicola di Marco, e il consigliere del Pd Pietro Bussolati. Prendendo la parola, il capogruppo del Pd, Fabio Pizzul, ha constatato "l'oggettiva impossibilità di continuare i lavori di questa seduta. Continuiamo ad essere privati della possibilità di conoscere i dati che tutti i cittadini dovrebbero conoscere, non possiamo continuare con i lavori di questa seduta, quindi come Pd usciremo dall'aula". Assieme al Partito democratico sono usciti M5s, Azione, Lombardi civici europeisti). Unica eccezione la consigliera di minoranza Patrizia Baffi (Gruppo misto), che è rimasta al suo posto. Davanti ai cronisti, Pizzul ha spiegato così la scelta delle opposizioni: "D'ora in poi in commissione Sanità, come minoranze, parteciperemo esclusivamente ai lavori quando si parlerà di revisione della legge del sistema socio-sanitario e quando si toccheranno temi che hanno a che fare con la pandemia".
Sono esattamente... everything I wanted!
Nuovo faccia a faccia tra l'Inter e gli agenti dell'attaccante argentino per il rinnovo di contratto.
AGI – “Nelle nostre Rsa non esisteva alcun piano di prevenzione del rischio pandemico: mancavano i dispositivi di protezione individuale, non c'era una organizzazione del personale, nemmeno dei percorsi interni. E per questo motivo è accaduto quanto è accaduto, con una grandissima incidenza di mortalità in una realtà come quella delle Rsa che non sono per loro natura degli ospedali ma che puntano a salvaguardare la socializzazione degli ospiti tra loro e con le famiglie all'esterno". Lo ha detto Gherardo Colombo, ex magistrato del Pool di Mani pulite, attualmente componente della commissione di inchiesta istituita dalla ATS Milano sugli eventi che hanno interessato il Pio Albergo Trivulzio, intervenuto ad un webinar organizzato dall'Università del Piemonte Orientale. "Non a caso, per esempio - ha aggiunto Colombo - si è arrivati tardi ad impedire l'accesso ai parenti all'interno delle Residenze”. "Evidentemente dalla prima ondata non si è imparato tanto. Sembra non siamo capaci di programmare" Quanto alle conseguenze della 'seconda ondata', Colombo ha sottolineato come “evidentemente dalla prima ondata non si è imparato tanto. Si riaprono le scuole, ma non si provvede a fare in modo, indipendentemente da quanto accade dentro le aule, di prevenire la diffusione del virus prima e dopo l'accesso alle aule". "Sarebbe stato necessario - ha detto ancora - fare tante cose fuori. Sembra invece che non siamo capaci di programmare: eppure la seconda ondata era già da tempo quasi una certezza. E allora cosa si è fatto da febbraio ad agosto per prevenire il rischio attraverso misure di carattere generale che coinvolgessero non soltanto le strutture sanitarie, ma la società nel suo complesso?”.
Per Gianluigi Buffon arriva il deferimento da parte del Tribunale Nazionale Federale.
Gita Gopinath: "La zona euro dovrebbe tornare ai livelli pre pandemia solo nel 2022"View on euronews
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Andersen Global consolida la propria presenza nel Sudafrica attraverso la stipula di un contratto di collaborazione con lo studio fiscale e contabile full-service SAB&T Business Consulting (SAB&T), estendendo la copertura dell’organizzazione ad altre nove città nel Paese: Centurion, Bloemfontein, Cape Town, Durban, Kimberley, Nelspruit, Polokwane, Port Elizabeth e Rustenburg.
Scontri a Nuova Dheli tra polizia e coltivatori in collera per i piani di liberalizzazione delle campagne del governo conservatore di Narendra Modi. I coltivatori temono di ritrovarsi alla fame se il premier dovesse spuntarla. I contestatori rappresentano la maggioranza della popolazione indianaView on euronews
AGI - Il trattamento con due anticorpi monoclonali prodotti da Lilly, bamlanivimab ed etesevimab, riduce il rischio di ospedalizzazione e morte per Covid-19 del 70%. È quanto emerge dallo studio BLAZE-1 su pazienti ad alto rischio recentemente diagnosticati Covid. Lo annuncia Eli Lilly and Company. In 1.035 pazienti, ci sono stati 11 eventi (2,1%) nei pazienti che assumevano la terapia e 36 eventi (7,0%) nei pazienti che assumevano placebo, che rappresentano una riduzione del rischio del 70%. Ci sono stati 10 decessi in totale, tutti verificatisi in pazienti che assumevano placebo, e nessun decesso nei pazienti che assumevano bamlanivimab ed etesevimab insieme. I due anticorpi hanno anche dimostrato miglioramenti statisticamente significativi su tutti i principali endpoint secondari, fornendo una forte evidenza che la terapia ha ridotto la carica virale e accelerato la risoluzione dei sintomi. "Questi risultati entusiasmanti, che replicano i dati positivi di Fase 2, aggiungono un'importante evidenza clinica sul ruolo che gli anticorpi neutralizzanti possono svolgere nella lotta contro questa pandemia. Mentre la natura preliminare dei risultati di fase 2 sugli anticorpi monoclonali neutralizzanti per Covid-19 poteva determinare un'accettazione limitata del trattamento, questi dati di fase 3 rafforzano ulteriormente le prove disponibili", ha affermato Daniel Skovronsky, direttore scientifico di Lilly e presidente dei Lilly Research Laboratories. "Il bilancio delle vittime di Covid-19 continua a salire in tutto il mondo e i ricoveri, in particolare negli Stati Uniti, hanno raggiunto livelli record. Questi dati supportano ulteriormente la nostra convinzione che bamlanivimab ed etesevimab insieme abbiano il potenziale per essere un trattamento importante che riduce significativamente le ospedalizzazioni e la morte in pazienti Covid-19 ad alto rischio" ha spiegato. "Siamo in attesa di ricevere l'autorizzazione dell'uso di emergenza della Fda per questa terapia potenzialmente salvavita - ha proseguito Skovronsky - in particolare, la diminuzione del 70% del rischio di ospedalizzazioni o morte osservata in questo studio di fase 3 di bamlanivimab ed etesevimab insieme è coerente con la riduzione del rischio di ospedalizzazione o accessi in pronto soccorso osservata con bamlanivimab da solo nello studio di fase 2. Bamlanivimab da solo è autorizzato per l'uso di emergenza come trattamento per i pazienti ad alto rischio con Covid-19 da lieve a moderato negli Stati Uniti e in altri paesi nel mondo". Nello studio, il profilo di sicurezza di bamlanivimab ed etesevimab insieme era coerente con le osservazioni di altri studi di Fase 1, Fase 2 e Fase 3 che valutavano questi anticorpi. Eventi avversi seri sono stati riportati con una frequenza simile nei gruppi bamlanivimab ed etesevimab insieme e nel gruppo placebo. In più studi clinici, Lilly ha raccolto dati di sicurezza ed efficacia in più di 4.000 pazienti trattati con gli anticorpi neutralizzanti di Lilly, bamlanivimab da solo o bamlanivimab ed etesevimab insieme". Inoltre, i risultati iniziali dello studio in corso BLAZE-4 forniscono dati sulla carica virale e di farmacodinamica e di farmacocinetica che hanno dimostrato come dosi più basse, tra cui bamlanivimab 700 mg ed etesevimab 1400 mg insieme, siano simili a bamlanivimab 2800 mg ed etesevimab 2800 mg insieme. Lilly prevede di esplorare dosi ancora più basse di bamlanivimab ed etesevimab insieme, dal momento che dosi più basse possono massimizzare l'offerta disponibile per trattare più pazienti, consentire il potenziale di dosaggio sottocutaneo, e potenzialmente ridurre l'onere sul sistema sanitario e sui pazienti riducendo i tempi di infusione. Bamlanivimab è autorizzato per l'uso di emergenza dalla Food and Drug Administration (Fda) statunitense per il trattamento del Covid-19 da lieve a moderato in pazienti ad alto rischio e ha ottenuto autorizzazioni anche in diversi altri paesi. A novembre, Lilly ha presentato una richiesta alla Fda per l'autorizzazione all'uso di emergenza per bamlanivimab ed etesevimab insieme come altro trattamento per Covid-19 da lieve a moderato in pazienti ad alto rischio. Rimane in fase di revisione da parte della Fda. Lilly ha ricevuto feedback da infermieri e medici di prima linea che somministrano queste infusioni per quanto riguarda la complessità e i tempi necessari per la preparazione e la somministrazione. Di conseguenza, Lilly sta lavorando con la Fda per ridurre potenzialmente i tempi di infusione a 16 minuti - una riduzione significativa dal tempo attualmente autorizzato di 60 minuti. Questo potenziale cambiamento mira a semplificare la somministrazione e a ridurre l'onere per il sistema sanitario. Lilly continua ad accelerare la produzione di etesevimab in collaborazione con Amgen, fornendo fino a 1 milioni di dosi di etesevimab da somministrare con bamlanivimab entro la metà del 2021 - comprese più di 250.000 dosi nel primo trimestre - per l'utilizzo in tutto il mondo.
LONDRA (Reuters) - Enel sta considerando un'offerta per la utility energetica britannico Western Power Distribution (Wpd), nell'ambito di un consorzio che ha come advisor la banca di investimenti Rothschild.Lo hanno riferito due fonti vicine alla situazione.
AGI - "Questa cosa si chiama catastrofe naturale": è quello che, secondo la Bild, avrebbe detto Angela Merkel in una riunione 'segreta' dei capogruppo Cdu/Csu svoltasi domenica scorsa, prima della quale la cancelliera avrebbe chiesto al ministro dell'Interno Horst Seehofer di elaborare nuovi scenari di ulteriori misure volte a contrastare la pandemia da coronavirus. Tra questi la riduzione "a quasi zero" del traffico aereo di cui Seehofer ha parlato allo stesso quotidiano. "A causa delle mutazioni del virus stiamo seduti su una polveriera", è una delle frasi attribuite a Merkel secondo la ricostruzione della Bild. "La cosa ci è sfuggita di mano", ha aggiunto ancora la cancelliera parlando della diffusione dei contagi, spiegando così il perché di misure ancora più drastiche rispetto al lockdown in vigore. A cominciare dalla questione delle varianti del coronavirus, che impongono misure ancora più dure: "Cento volte ho posto la stessa domanda: perché non possiamo vietare i viaggi?", avrebbe esclamato Angela Merkel durante la riunione. "Mi danno sempre la risposta che si dà agli ex cittadini della Ddr: perchè siamo un Paese libero. Si può imporre un limite di movimento di 15 chilometri, ma non si possono vietare i viaggi". L'unica cosa che si può fare "è rendere i viaggi poco attrattivi con le quarantene", avrebbe aggiunto la cancelliera, che ha lamentato come durante le feste natalizie "50 mila tedeschi partivano ogni giorno per le Canarie e le Maldive". E invece "dobbiamo ridurre il traffico aereo, al punto che non si più arrivare da nessuna parte. Ho provato anche spiegarlo anche a Seehofer". Merkel, inoltre, avrebbe fatto cenno alla "necessità di un regime frontaliero più duro". In generale, secondo l'ex 'ragazza dell'est', la situazione pandemica è tale che "ora non possiamo parlare di aperture", gli allentamenti preannunciati per metà febbraio "non sono certi". E comunque, quando sarà il momento, "dovremo procedere al contrario rispetto a quanto deciso: prima gli asili e le scuole, poi i negozi e i ristoranti". Un lungo sfogo, quello della cancelliera secondo la Bild. "Dobbiamo essere ancora piu' severi, altrimenti tra 14 giorni saremo di nuovo dov'eravamo prima" in quanto a numero di contagi e di vittime, ha insistito. "È necessario scendere sotto un'incidenza di 50 contagi" su 100 mila abitanti, "e invece tutti ora si rallegrano quanto scendiamo sotto i 200 contagi. Vi ricordate della mia profezia dell'autunno: la via dai 10 contagi su 100 mila a 180 è stata drammatica. è successo esattamente così". A proposito dei virus mutanti, Merkel ha ribadito ancora una volta che la strada maestra è quella del contenimento: "La storia dell'umanità è piena di pandemie. Quando ci fu l'influenza Spagnola non esisteva alcun vaccino. Ora invece abbiamo la prospettiva di una fine. A quello dobbiamo lavorare, tenendo basso i numeri dei contagi. A quel punto non ci saranno neanche le mutazioni del virus". La Bild ha anche un ulteriore retroscena: il ministro dell'Interno Horst Seehofer avrebbe presentato una serie di piani volti appunto a "ridurre drasticamente" i viaggi verso la Germania, per bloccare un'ulteriore diffusione delle varianti di Covid. Era stata la stessa cancelliera a chiamare nel fine settimana il ministro, chiedendogli di elaborare diversi scenari. Una delle ipotesi sarebbe quello di emanare un divieto di volo da quelle zone dell'Europa in cui le varianti sono particolarmente forti. Infine, sempre secondo il tabloid, Merkel avrebbe chiosato: "Non abbiamo attraversato l'inverno bene com'è stato in primavera. È una storia triste". L'intervento al Forum di Davos sui vaccini "Uscire dalla pandemia di Covid-19 sarà molto più difficile di quanto crediamo". La cancelliera tedesca, durante il World Economic Fourm, ha fatto il punto sulla lotta al coronavirus specificando come "la strada è ardua e in salita". Merkel ha poi sollecitato una distribuzione "equa" dei vaccini contro il coronavirus in tutto il mondo. "È importante è avere una distribuzione equa in questa fase di scarsa disponibilità di vaccini", ha detto, "mi è ancora più chiaro di prima che dobbiamo optare per un percorso multilaterale e che il protezionismo non risolverà i problemi". Per Merkel a distribuzione dei vaccini ai Paesi poveri segnerà il futuro dei rapporti geopolitici tra le nazioni. "È un modo molto veloce per costruire una narrativa", ha sottolineato, "quando hai bisogno di aiuto e lo ricevi, lo ricorderai per molto tempo". Il riferimento è al sostegno fornito da Cina e Russia alle campagne vaccinali dei Paesi in via di sviluppo, laddove le nazioni occidentali sembrano intente soprattutto ad accaparrarsi più dosi possibili del siero sul mercato. "Multilateralismo significa anche essere interessati a come se la sta passando il resto del mondo", ha aggiunto Merkel, "per questo vogliamo rafforzare i legami con l'Africa e gli investimenti in Africa". Se si vuole adottare una politica multilaterale, per la cancelliera "la trasparenza è il secondo requisito più importante".
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AGI - Sono 10.593 i casi di Covid in Italia nelle ultime 24 ore, in aumento rispetto ai 8.562 di ieri ma con 257.034 tamponi, ben 110mila in più. Tanto che il tasso di positività cala nettamente dal 6 al 4,1%. È quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute. In aumento invece i decessi, 541 (ieri 420), per un totale di 86.422 vittime da inizio epidemia. Dopo due giorni di crescita, come spesso avviene nel weekend, tornano a scendere anche i ricoveri: le terapie intensive sono 49 in meno (ieri +21), 2.372 in tutto, mentre i ricoveri ordinari calano di 69 unità (ieri +115), per un totale di 21.355. La Regione con più casi giornalieri è la Lombardia (+1.230), seguita da Lazio (+1.039), Puglia (+995), Emilia Romagna (+993) e Campania (+976). Il totale dei positivi da inizio epidemia sale a 2.485.956. I guariti nelle 24 ore sono 19.256 (ieri 15.787), per un totale di 1.917.117. Ancora in diminuzione il numero delle persone attualmente positive, 9.213 in meno (ieri -7.648), che sono ora 482.417 in tutto. Di questi, 458.690, 9.095 meno di ieri.
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AGI - Il CdA di Invitalia ha approvato il contratto di Sviluppo presentato da Reithera che finanzia un investimento industriale e di ricerca da 81 milioni di euro. Gran parte dell'investimento, 69,3 milioni, sarà destinato alle attività di ricerca e sviluppo per la validazione e produzione del vaccino anti-covid. La restante quota (11,7 milioni) sarà utilizzata per ampliare lo stabilimento di Castel Romano, alle porte di Roma, dove sarà prodotto l'antidoto. Le agevolazioni concesse, in conformità alle norme sugli aiuti di Stato, ammontano a circa 49 milioni di euro: 41,2 milioni a fondo perduto e 7,8 milioni di finanziamento agevolato. Inoltre, in attuazione delle previsioni dell'articolo 34 del decreto-legge 14 agosto 2020, Invitalia acquisirà una partecipazione del 30% del capitale della società, a seguito di un aumento del capitale di Reithera. Reithera ha già concluso, anche grazie ad un finanziamento della Regione Lazio ed in collaborazione con l'Istituto Spallanzani, la Fase I della sperimentazione, che ha dimostrato la sicurezza e l'"immunogenicità" del vaccino. Ora, anche grazie a questo ulteriore investimento, si passa allo stadio successivo, relativo ai test di sicurezza ed efficacia. L'obiettivo è arrivare in tempi rapidi ad ottenere le necessarie autorizzazioni da parte delle Autorità di vigilanza sia europee che italiane per poter somministrare il vaccino. La capacità produttiva prevista a regime è pari a 100 milioni di dosi all'anno. Si prevedono, inoltre, 40 nuove assunzioni. "È un accordo importante per ridurre la dipendenza del nostro Paese in un settore delicatissimo per la tutela della salute dei nostri cittadini" - spiega Domenico Arcuri, Commissario straordinario per l'emergenza Covid e Amministratore delegato di Invitalia. "La produzione italiana di vaccini andrà ad aggiungersi a quelle realizzate all'estero - aggiunge Arcuri - rafforzando la capacitaàdi risposta nazionale alla pandemia e accelerando cosi' l'uscita dalla crisi". "Siamo orgogliosi di aver concluso l'accordo con Invitalia - dichiarano Antonella Folgori e Stefano Colloca, Soci di Reithera - il cui intervento potrà accelerare lo sviluppo del vaccino italiano, a cui ReiThera sta lavorando con professionalità e dedizione fin dall'inizio della pandemia". Quando sarà approvato il vaccino di ReiThera Se non ci saranno incidenti di percorso gli studi clinici di fase II e III sul vaccino Reithera, per valutarne sicurezza e soprattutto efficacia, saranno conclusi tra maggio e giugno. C'è ottimismo, a quanto apprende l'AGI, su un iter rapido. I risultati della sperimentazione saranno poi sottoposti all'Ema, con la speranza di avere il via libera definitivo al vaccino italiano all'inizio dell'estate.
Barcellona in profonda crisi, inghiottita dai debiti: l'analisi da parte dei media spagnoli e le cifre.