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Ftse Mib: come muoversi in attesa del breakout. I titoli hot

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista a Pietro Paciello, Head of Business Development and Chief Analyst presso Tier1FX, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulla situazione di Piazza Affari e sulle strategie da seguire per diversi titoli. Pietro Paciello è autore del libro appena pubblicato TRADING PLAN. Per info clicca qui

L'indice Ftse Mib prosegue nella fase laterale cui stiamo assistendo da alcune settimane. Si aspetto uno sblocco della situazione attuale nel breve?

Il Ftse Mib continua a rimanere in un trading range ben definito che ha una base a 18.500/18.450 punti e una prima resistenza ormai imminente in area 19.100. La violazione di uno di questi due livelli dovrebbe finalmente portare un po' di direzionalità e volatilità perchè in caso di rottura al rialzo il Ftse Mib dovrebbe tentare di spingersi nuovamente verso i 19.700 punti.

Al contrario la rottura dei 18.400 punti mi farebbe propendere per una rapida discesa e in questo caso segnalo una zona importante a 17.770 punti, dove troviamo un supporto dinamico di breve e un vecchio gap up rimasto aperto.
Al momento mi sto muovendo così come insegna il mercato, quindi rapidi ingressi al rialzo sulla debolezza e vendite sulla forza, in attesa del breakout di uno dei due livelli di cui parlavo prima.

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Se facciamo bene i calcoli in termini squisitamente percentuali, anche la fuoriuscita da questa zona di congestione non ha degli spazi enormi al rialzo o al ribasso visto che parliamo di 2-3 punti percentuali di estensione in su o in giù. Non è certamente quel mercato che ha sorpreso tra dicembre e gennaio, ora invece il Ftse Mib sta ancora digerendo quella sbornia rialzista e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti perchè come tutti i mercati direzionali cerca un recupero di energia lateralizzando.
Questo è quello che sta facendo il nostro indice peraltro appesantito da bancari che vivono alterne fortune e che, pur avendo configurazioni tecniche interessanti, non spingono come un tempo.

Partendo dai bancari, qual è il suo giudizio su Unicredit ormai prossimo alla fine dell'aumento di capitale e su Intesa Sanpaolo che si è liberato dal dossier Generali?

In area 12 euro di Unicredit mi sono posizionato al rialzo nei giorni scorsi e ho liquidato ieri, effettuando una sorta di rotazione. Anche Intesa Sanpaolo è ben impostato per rimbalzare ed entrambi hanno forza inespressa al rialzo più che al ribasso, almeno in questo momento.

Il problema è il fardello delle notizie esterne che si portano dietro, ma a mio avviso area 12/11,8 euro è sempre da comprare. Ieri ho chiuso il long e sono passato su Intesa Sanpaolo che si è liberato di un fardello che ne ha penalizzato pesantemente l'andamento negli ultimi giorni.

Il titolo potrebbe riprendersi e diventare insieme ad ENI l'azione leader del listino. Per Intesa Sanpaolo è imminente un test importante e mi riferisco alla rottura di area 2,23/2,24 euro, superata la quale si aprono spazi di ascesa non indifferenti.

Come per Unicredit, anche per Intesa Sanpaolo possiamo parlare di un rapporto rischio-rendimento davvero molto interessante, per cui la mia view su questi due titoli contempla un acquisto della debolezza, almeno fino a quando il Ftse Mib sarà capace di mantenersi al di sopra dei 18.500 punti.

Cosa si aspetta per Generali dopo il no di Intesa Sanpaolo? Il titolo è destinato a perdere ancora terreno?

Su Generali mi sono un po' sganciato dal tema del momento anche perchè credo che il mercato lo abbia ampiamente digerito. Gli eccessivi portati dalle notizie di una scalata ostile sono stati scontati con il raggiungimento di area 16 euro.
Due giorni fa sono rientrato in posizione long su Generali quando è tornato in area 13,4/13,3 euro, zona statica che in passato è stata lavorata molto bene. Si tratta di un acquisto speculativo che non so quanta profondità possa avere, ma ricordiamo che c'è un gap da chiudere in area 14 euro e questa può essere un target minimo di breve.

Dopo la chiusura del gap Generali avrà a che fare con una resistenza leggermente più alta e se riuscirà a chiudere una giornata sopra i 14,4 euro, potrà ritornare verso i 16,2/16,3 euro.
Ripeto però che si tratta solo di un'idea speculativa basata su un bel supporto statico, secondo la stessa logica che mi ha portato a comprare Unicredit e Intesa Sanpaolo.

Leonardo ha vissuto un bel rialzo nelle ultime due sedute, riportandosi in area 13 euro. C'è ancora spazio di salita per questo titolo?

Mi tocca ammettere un grave errore perchè avevo comprato Leonardo sulla tenuta di un doppio riferimento statico-dinamico in area 11,5 euro. Qualche giorno fa il titolo si è indebolito, ho perso fiducia nel listino in generale e quindi ho chiuso in maniera decisamente preventiva.

In seguito Leonardo ha strappato al rialzo e quindi entrare adesso mi sembra da folli, limitandomi a constatare che l'intuizione di entrare a 11,5 euro era buona e oggi osservo semplicemente questo bel movimento propulsivo al rialzo.
C'è da segnalare che Leonardo ha disegnato un doppio massimo in area 13,75/13,7 euro dove potrebbe decelerare di nuovo.

Saipem ieri ha recuperato terreno dopo essere stato colpito da forti vendite di recente. Si può tornare ad acquistare il titolo sui livelli attuali?

Saipem in tempi recenti ha performato molto bene e rimane senza dubbio un titolo molto speculato. Non sarà facile per Saipem riprendere un trend rialzista di lungo termine, basti guardare un grafico settimanale per rendersi conto quanto il titolo sia stato penalizzato negli ultimi mesi.
Non mi aspetto neanche io che Saipem arretrasse in maniera così violenta, segnalando un supporto davvero fort in area 0,385 euro che purtroppo non ha raggiunto.

Il titolo sta reagendo prima ma è una reazione da ipervenduto e non mi sembra che la stessa sia basata su una configurazione tecnica particolare. Se dovessi prendere posizioni aspetterei ancora per vedere se magari con una piccola discesa del petrolio il titolo andrà a testare il supporto a 0,385 euro, soglia dove torneranno in prima linea i compratori.

Saipem purtroppo ha perso troppo velocemente quell'impostazione rialzista recuperata quando aveva superato 0,45 euro, dimostrando così di rimanere ancora preda della speculazione, cosa che onestamente non immaginavo.

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